Da pochi giorni è uscito il tuo nuovo singolo L’altra metà: come lo presenteresti ai nostri lettori?
L’altra metà è un brano estremamente intimo che racconta di quanto una persona possa essere importate nonostante le tante cose che nella vita accadono. Il dover stare lontani, il non potersi vivere come si vorrebbe, un cordone ombelicale che viene tagliato dalla crescita, dalle esperienze e dai cambiamenti. È una lettera scritta (come dico sempre) con la faccia pulita perché dice cose semplici, essenziali e che non hanno bisogno di essere contornate da grandi paroloni perché arrivano così nella loro semplicità. È un modo di amare una persona in modo familiare, amare un fratello, un padre, un amico, un compagno… qualcuno che può essere tante cose oppure una sola di queste. Dipende da come vuole essere interiorizzata.
Qual è stata l’ispirazione per questo brano?
La mia ispirazione è arrivata all’improvviso. Qualche giorno prima il mio produttore Fabio Colella aveva composto questa melodia con la chitarra e me l’ha mandata. Una notte non riuscivo a dormire… soffrivo d’insonnia dovuta a un periodo non molto semplice. Erano le quattro del mattino quando scattai dal letto e presi il mio ‘diario-canzoniere’. Pensavo a tante cose, a una persona a me molto vicina, una persona che avevo nel sangue, ma lontana, e così riascoltai quella melodia di due minuti che mi smuoveva o stomaco. Posai la penna sulla carta e in quattro/cinque minuti è nata L’altra metà.
Come descriveresti il suono di L’altra metà?
Il suono del brano è, per l’appunto, intimo e delicato. Quando ho ascoltato l’idea di Fabio mi è sembrata subito una melodia totalmente mia. È un brano silenzioso, composto in sordina e che richiede un orecchio attento. Secondo me è un suono davvero personale che può essere universalizzato per varie emozioni.
Come è nata la collaborazione con Fabio Colella e con l’etichetta discografica Gnu Wave?
Fabio ha iniziato a lavorare su di me che avevo appena diciassette anni. Il nostro percorso non è stato semplice. Ora c’è equilibrio, ma il nostro assomigliarci molto caratterialmente ha portato un po’ di difficoltà nel capire cosa davvero ci voleva per costruire un mio progetto. I gusti ce li avevamo ben chiari e abbiamo iniziato a buttare giù sound diversissimi fra loro, brani, testi, arrangiamenti… di tutto! Alla fine ce l’abbiamo fatta! Forse per puro caso, ma alla fine abbiamo capito entrambi che quando cantavo ‘sottovoce’ potevo dire qualcosa di diverso. E allora è iniziata la produzione di vari brani che, poi, hanno raccontato la mia crescita. Da non molto è nata la GNU WAVE un’etichetta discografica fondata da Fabio Colella e Gianluca Salvi (presidente dell’etichetta) che ha inglobato totalmente me con tutte le mie idee ed altri progetti validi. Come ad esempio: il disco del Cast Jazz Quartet (Colella, Tonio Vitagliani, Fabrizio Pierleoni, Mauro De Federicis), il neonato progetto di Robertinho De Paula con Fabio Colella e Rapinesi, Andrea Libero Cito (violinista di Renzo Rubino), un progetto a quattro mani di Colella e Claudio Filippini e, ovviamente, il disco di Silvia Oddi della quale consiglio vivamente l’ascolto perché ha un progetto che merita attenzione… e poi lei è davvero una persona genuina!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Stiamo delineando qualche data live per iniziare a far conoscere il progetto e sicuramente entro la fine del 2016 sarà finito e uscirà il mio primo album che conterrà, ovviamente, L’altra metà. Per il resto, spero di poter raccontare un po’ di me con la mia musica ogni giorno sempre con spontaneità e umiltà. Non ho voglia di correre, voglio fare le cose per bene godendomi ogni istante.
Per concludere: se dovessi descrivere il tuo nuovo singolo con tre parole, quali sarebbero?
Difficile… perché forse non me ne basterebbero mille per raccontarlo. O forse tre sono anche troppe. Ma ci provo. L’altra metà è: COMPLETEZZA, BISOGNO e FAMILIARITA’.