Celano. Gli amici di sempre, i colleghi politici e anche tanti ex studenti sono arrivati da tutta la Marsica, per l’ultimo saluto all’ingegnere Nino Torreli, ex insegnante, ex sindaco di Celano e ex dirigente della Democrazia Cristiana. Prima dell’arrivo nella chiesa nella parrocchia di San Giovanni, Torrelli è stato salutato davanti al palazzo comunale, dove la presidente del consiglio, Silvia Morelli, ha portato il saluto e il cordoglio alla famiglia, a nome dell’amministrazione comunale.
“È stato sindaco di Celano nei primi anni ’70, quando io ero vice sindaco, fino al ’74”, lo ricorda il professore Nazzareno Mascitti, ex dirigente e politico socialista, “poi è stato di nuovo sindaco alla fine degli anni ’80. Nino era un compagnone, un amicone, una persona buona. Io socialista, lui democristiano. Ci siamo incontrati anche a quella che una volta si chiamava Ersa, lui era presidente e io vice presidente. Siamo nati nello stesso rione, lui di qualche anno più grande di me, al rione dell’Aia. Abbiamo condiviso esperienze politiche e di vita amministrativa ma anche il quotidiano della vita del quartiere”.
“Incontrarlo era sempre un piacere ed avevo sempre qualcosa da imparare”, il commento di Augusto Di Bastiano, ex amministratore del Comune di Avezzano, “era un celanese doc ma possiamo definirlo uomo della Marsica e per la Marsica. Amministratore, sindaco, consigliere regionale e fedele alle idee di libertà e democrazia. Esponente di spicco della DC provinciale, ma uomo apprezzato e stimato da molti avversari politici ha avuto importanti ruoli in diversi organismi regionali, tra cui l’Ente Fucino di cui è stato presidente. Una persona di una grande valenza morale, un affettuoso abbraccio a Gianpaolo e a Elisa. Nel giorno del 25 aprile ho sentito di ricordalo con un inno alla libertà e alla democrazia”.
Tra gli altri, per l’ultimo saluto ieri è arrivato da Avezzano, anche lo storico locale Giovanbattista Pitoni che aggiunge: “Era stato anche un insegnante all’istituto tecnico per Geometri. Era una persona affabile, i suoi alunni lo ricordano con rispetto e con affetto, come era nella vita privata era anche in classe. Era l’amico di tutti e il fatto che in tanti si siano ritrovati ai funerali racconta che uomo era. Per il rispetto delle regole in chiesa non siamo potuti entrare, c’erano posti limitati ma lo abbiamo salutato anche condividendo ricordi, all’aperto”.
E poi Abramo Frigioni, l’amico di sempre, che insieme a Torrelli ha scritto pagine della vita amministrativa di Celano, quella città che ha rispettato l’ingegnere per quello che è sempre stato: “Un insegnante e un politico, di vecchio stampo, tra e per la gente”.
“Ci ha legato per tutta la vita un’amicizia fraterna”, commenta Frigioni, ex dirigente scolastico di Celano, “la nostra amicizia ha legato anche le nostre famiglie. Tutto ciò che era lo ha trasmesso ai suoi figli e la sua compostezza, educazione e anche affabilità sono ora tutto quello che è la sua famiglia, che oggi lo rispecchia. Aveva insegnato e i suoi studenti gli volevano bene perchè sempre disponibile. Voleva bene e portava rispetto anche a chi non era del suo partito. Indimenticabile una partita di calcio, quando era amministratore. Un ricordo che ho avuto il piacere e l’orgoglio di condividere con il figlio Gianpaolo. Organizzammo un torneo per promuovere lo sport e le attività di Celano e lui scese in campo in pantaloncini e giocò. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, lui sempre così composto, aveva studiato in seminario. Era sempre promotore di tutto, con allegria e voglia di fare. Erano i tempi in cui il calcio di Celano era in ascesa, c’erano ambizioni e avevamo tutti un solo obiettivo, voler bene e far crescere la nostra comunità”.
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