Ortucchio. Dolore e commozione per il funerale ad Ortucchio di Emiliano Contestabile, il 46enne morto per le conseguenze che gli ha causato il covid19.
Il sindaco di Ortucchio, Raffaele Favoriti, ha aspettato la bara fuori dalla chiesa del paese insieme al parroco, padre Riziero Cerchi. Padre Riziero, solo qualche settimana fa aveva suonato le campane quando Contestabile era tornato a casa, dopo essere stato dimesso dall’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove era stato ricoverato per delle complicazioni arrivategli dopo la contrazione del covid19.
Fuori dalla chiesa, tra i tanti giovanni che hanno partecipato al funerale, rimanendo nella piazza fuori, per il rispetto di tutte le regole anticontagio, gli amici hanno parcheggiato anche il mezzo che guidava per lavoro Contestabile, che faceva il trasportatore.
Contestabile era un ragazzo buono e ben voluto da tutti. Inconsolabile il dolore dei parenti e dei suoi amici che hanno partecipato all’ultimo saluto.
“Da sabato scorso Ortucchio e la Marsica piangono perché tutti abbiamo perso un amico”, ha detto nell’omelia padre Riziero, “da sabato piangiamo perché amiamo Emiliano e il pensiero di tutti è che non è giusto morire così. Non è giusto morire mai, a qualunque età. Siamo stati creati per la vita. L’invito che vi faccio da amico, non da prete, perché soffro come voi, è di accendere la fiamma della fede, perché solo la fede salva e il pianto non avrebbe senso senza. Nessuno ricorderà le nostre lacrime senza la fede che dice che Emiliano è risorto. Giovedì santo è venuto a dire in chiesa ‘Grazie signore perché ho vinto il covid’. Quando è tornato a casa dalla rianimazione ho suonato le campane a festa e oggi le suonerò di nuovo perché Emiliano è risorto a vita nuova. Gesù bussa quando meno ce lo aspettiamo e bisogna essere pronti, con la fede. Grazie Emiliano per l’amore che ci hai dimostrato. Sei stato in amico. Tutti sono qui per dirti grazie dell’amicizia che mi hai dato. Tu, insieme a Gesù che è la Luce di ogni nostro passo, volgi lo sguardo su ognuno di noi per farci capire che esiste la vita eterna. Dai conforto al cuore di mamma Giuliana perché con la preghiera possa sentire la presenza in casa. Papà Antonio ora puoi riposati perché è Emiliano ti veglia la notte. Moreno e Matteo sarete sempre tre, nulla è stato tolto ma si è solo trasformato. Ora ci pensa lui da lassù. Antonio piccolo, zio sarà il tuo modello. La nipotina Ambra l’ha vista qualche giorno prima. Una carezza per Ambra…”.
“L’amore vero neanche le grandi acque possono travolgerlo”, ha concluso il sacerdote, “accanto al dolore con la fede c’è la speranza. E la speranza porta l’essenziale Emiliano ha vissuto la sua croce con dignità perché conosceva Gesù. Questa è la festa dell’incontro di Emiliano con Dio e di noi con il risorto”.
Il sindaco Favoriti alla fine della cerimonia ha detto “di essere interprete del dolore di tutta la gente della perdita del caro Emiliano. Nonostante la pandemia, guardate quanti siamo attorno a questo bravo ragazzo, benvoluto e stimato e che per sempre rimarrà nei nostri cuori. Dolore straziante perdere un figlio così. Giovanni Paolo II scrisse che la fede illumina ma non annulla la ragione. La ragione dice che Emiliano non è più con noi con il suo sorriso smagliante. Rimanga da esempio la sua disponibilità e riverente discrezione… Che sia esempio per i nostri ragazzi. Sant’Agostino diceva che ‘la morte non è nulla e la serenità la sconfigge, la vostra serenità è la sua pace!'”, ha concluso.
“Non è giusto tutto questo, ora che apprezziamo il valore dei legami e lo stare insieme non è giusto doverti salutare. Quello che è giusto è tutto quello che ci hai dato”, hanno detto fuori dalla chiesa le amiche Sara e Monica, rivolte alla comunità, per un ultimo ricordo, “pensavamo che questo momento non arrivasse mai perché sapevamo quanto dolore ci avrebbe procurato. Ma non pensavamo bene perché il dolore è di più. Ci hai insegnato che la gentilezza è coraggio e prendersi cura degli altri va fatto in silenzio. Volevi vivere e noi ti ricorderemo pieno di vita”.
Poi i presenti hanno salutato per l’ultima volta, il giovane morto prematuramente con un lungo applauso.
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