Trasacco. Lacrime che rigano i visi e silenzio nel giorno del dolore a Trasacco. In un’atmosfera intrisa di tristezza si sono svolti i funerali di Fausto Ciofani, poliziotto 49enne scomparso a seguito di un malore mentre faceva sport. L’incredulità palpabile ha avvolto tutto come fosse un’entità viva. Incredulità è la parola più ascoltata in questi giorni. Un mesto corteo composto da centinaia di persone ha accompagnato il feretro verso la Basilica dei Santi Cesidio e Rufino, i colleghi poliziotti della Stradale dell’Aquila accanto al carro funebre come a scortare il loro amico e compagno di lavoro. Decine e decine le corone di fiori.
La Marsica piange un uomo che ha dato tanto: ha dato tanto con il suo lavoro, dentro i panni di quella divisa che rende una persona eroe riconoscibile. Ma Fausto era un eroe anche nella vita di tutti i giorni, nei suoi progetti culturali, nel suo onorare la memoria dell’amico Pietro Taricone, nel suo essere papà, marito e amico sincero. Nella sua immensa bontà d’animo, che sarà il faro per chi lo conosceva, trova casa il sollievo dal dolore. Nelle cose non dette, nell’essere presenza silenziosa, nell’essere persona seria ma di una simpatia travolgente, sta l’essenza di un uomo che ha dato tanto. Lo dimostrano le tante persone accorse a dargli l’ultimo saluto, lo dimostra il segno indelebile che ha lasciato in chiunque lo abbia conosciuto, lo dimostrano i tantissimi messaggi pieni d’affetto che stanno giungendo alla famiglia.
La Basilica dei Santi Cesidio e Rufino piena, fuori altre centinaia di persone che il luogo di culto non ce l’ha fatta ad accogliere. Il parroco, don Francesco Grassi, ha voluto ricordare le tante virtù di Fausto nella sua omelia. Un uomo serio e discreto che amava la sua famiglia e il suo paese: “un uomo gentile e generoso”.
Le strade di Trasacco hanno visto crescere quel bambino che era diventato un uomo, un poliziotto, che proteggeva gli altri. Un uomo dedito alla crescita culturale di Trasacco, presente in ogni attività sportiva. Amava la montagna e amava fare sport, e se ne è andato facendo quello che amava. Lascia i figli, la moglie, gli amici che lo ricorderanno per sempre portando avanti i suoi insegnamenti di vita.
Foto: Antonio Oddi