Avezzano. Sta suscitando grande interesse da un paio di settimane il fenomeno della lacrimazione della bianca statua di gesso di Sant’Anatolia nell’omonimo santuario che da il nome alla piccola frazione di Borgorose, tra la marsica e il cicolano. Da circa quindici giorni, infatti, agli occhi dei numerosi visitatori, l’imponente statua posizionata sull’altare maggiore della piccola chiesa, appare con tre segni sul volto, uno dei quali particolarmente visibile, sul lato sinistro, come di lacrime, che scendono fin sotto il mento. Sant’Anatolia visse nel III secolo e in gioventù aveva maturata la convinzione che la povertà rappresentasse la vera libertà per raggiungere la piena adesione a Cristo. Prodigiose visioni angeliche avevano fatto consolidare in lei il proposito di rimanere vergine e consacrarsi a Dio e ciò l’aveva spinta a rifiutare il matrimonio con il giovane e ricco pagano Tito Aurelio. Il curioso fenomeno è iniziato domenica 15 aprile, proprio durante la celebrazione di un matrimonio, quello di due giovani avezzanesi, ed è uno dei testimoni di nozze che avrebbe avvertito il messaggio della Santa: “non credi? Allora guardami”, e nel voltarsi verso la statua avrebbe assistito, sgomento, al fenomeno della lacrimazione. È stato lo stesso parroco, don Sergio Andryanami, a confermare l’episodio ai fedeli durante la messa mattutina della domenica successiva alla presenza della coppia di giovani sposi. La Curia diocesana non si è ancora pronunciata sui fatti di Sant’Anatolia: informato dal parrocco, il vescovo Delio Lucarelli ha annunciato una visita al santuario per rendersi conto dell’accaduto ma a tutt’oggi nessuno dalla diocesi di Rieti è venuto a vedere quello che sta accadendo in questo piccolo paese al confine con la marsica. È la dottoressa Erminia D’Ignazio, studiosa e custode del Santuario a far riflettere che: “su eventi di questo genere la Chiesa, che è maestra di saggezza, si muove sempre con grande austerità e prudenza”. Il culto per la santa, in questi territori, è sempre stato particolarmente sentito; è qui che è stata martirizzata nel 251 ed è qui che è stato eretto il santuario, da sempre meta di visite da parte di fedeli e pellegrini, che da Anatolia implorano soprattutto guarigioni. Nel 2004 la Chiesa si è arricchita con la riscoperta di un’antica Madonna con bambino, murata nel ‘500 per via del seno scoperto con cui allattava Gesù. Alle visite dei numerosi fedeli ora si aggiungono quelle dei tanti curiosi che raggiungono il piccolo santuario per guardare sul volto della Santa la misteriosa lacrima. Gianluca Rubeo