Avezzano. Raccolta e smaltimento dei rifiuti nella Marsica: dalla precarietà all’emergenza il passo è breve. Per scongiurare tale
rischiosa eventualità è necessario, sempre più, realizzare un impianto di smaltimento finale che possa raccogliere, con efficienza e funzionalità, le circa 70 mila tonnellate annue di RSU “lavorate” dall’Aciam nell’impianto di selezione e stabilizzazione della frazione organica con trattamento meccanico biologico di Aielli. Il sito sul quale dovrebbe essere realizzato l’impianto è stato già individuato nel comune di Gioia dei Marsi e precisamente in località Valle dei Fiori. Per affrontare con determinazione l’argomento è stata convocata, proprio a Gioia dei Marsi, per il prossimo 8 marzo, l’assemblea dei soci Aciam, con il seguente ordine del giorno: scenari evolutivi societari in seguito alla riforma dei servizi pubblici locali, discarica per rifiuti non pericolosi in Loc.tà Valle dei Fiori, comune di Gioia dei Marsi, comunicazioni dell’Ad. “L’iniziativa – come dice il presidente Aciam Luigi Ciaccia – vuole dare un segnale forte a sostegno del Comune di Gioia e dell’iniziativa che il territorio ha necessità di perseguire. Sono gli stessi comuni, infatti, attraverso i Sindaci, a lanciare l’allarme. La carenza di impianti di smaltimento finale, da un lato, e la bassa percentuale di raccolta differenziata dall’altro, stanno determinando il collasso del sistema rifiuti. La possibilità che la Marsica possa ritrovarsi sommersa dai propri rifiuti è concreta, così come lo è di più, per altri ambiti territoriali regionali. E’ un rischio che i 51 comuni soci non vogliono e non possono correre ed a tal fine si stanno spendendo in uno sforzo comune per rimuovere ed eliminare le due carenze suddette in modo che la comunità marsicana e quella aquilana possano avere un servizio migliore con costi contenuti, il tutto nel rispetto delle normative ambientali e per uno sviluppo sostenibile”. L’ubicazione della discarica se da un lato ha dato la stura ad una serie di immancabili polemiche, dall’altro potrebbe chiudere, dal punto di vista impiantistico, il ciclo integrato dei rifiuti nel nostro territorio ed assestare un colpo definitivo al cosiddetto “turismo dei rifiuti”. Come detto in precedenza, infatti, sono circa 70 mila le tonnellate di rifiuti raccolte nei Comuni facenti parte dell’Aciam. Ebbene, un parte di essi, cioè circa un quarto, viene trasferito nella discarica fuori provincia di Lanciano, i restanti tre quarti prendono la via di impianti fuori regione. Una situazione che da precaria rischia seriamente di trasformarsi in emergenza acuta se si vanno ad analizzare una serie di considerazioni. In primis l’organizzazione del lavoro ed i relativi costi. In secondo luogo il fatto che i contratti di smaltimento fuori regione, hanno durata minima e il loro rinnovo, spesso, risulta difficile ed incerto. I costi: attualmente ammonta a circa 6 milioni e 500 mila euro la somma che il nostro territorio e quindi i nostri cittadini sostengono per lo smaltimento ed il trasporto dei rifiuti che produciamo. Una cifra considerevole senz’altro ma che potrebbe essere notevolmente sgravata mediante la realizzazione della discarica consortile. Infatti l’attivazione dell’impianto di Valle dei Fiori determinerebbe un abbattimento dei costi di smaltimento e, in maniera più evidente, un abbattimento dei costi di trasporto. La spesa che attualmente i comuni di ACIAM sostengono per il solo trasporto dei rifiuti nelle discariche fuori regione ammonta a circa 1 milione e 300 mila euro all’anno. “Avere in funzione una discarica in zona – continua Ciaccia – è sempre più indispensabile per abbattere i costi di gestione e, di conseguenza, ridurre le tariffe per gli utenti che ne trarrebbero vantaggi in termini economici. Un altro beneficio riguarda il traffico su gomma che verrebbe notevolmente ridotto con ripercussioni positive sulla viabilità e sull’ambiente. Infine, a scanso di equivoci e di false e strumentali prese di posizione avverse, va rimarcato che i rifiuti che si andranno a conferire nella discarica di Valle dei Fiori, subiranno un procedimento di trattamento a freddo (trattamento meccanico biologico) presso l’impianto ACIAM di Aielli, necessario per una ulteriore separazione e parziale recupero di materiali, oltre che per la stabilizzazione della parte umida in maniera da minimizzare la formazione di gas da decomposizione e di percolato, così come previsto dalla normativa di riferimento. Il Presidente, inoltre, conferma che entro il mese di marzo prossimo, il CdA di ACIAM provvederà a sottoporre all’assemblea dei 51 comuni soci, un Piano Industriale dal quale ogni singolo comune potrà ricavare un proprio modello di riferimento di raccolta differenziata porta a porta ed adottarlo nel proprio territorio comunale. Tale iniziativa, finalizzata ad ottenere un servizio più efficiente e ad ottemperare a quanto già richiesto dalla normativa di riferimento, se tempestivamente recepita produrrà una notevole implementazione della percentuale di rifiuti da destinare al recupero e al riciclo, determinando così l’ottimizzazione dell’utilizzo della discarica che sarà destinata a smaltire i residui del sistema integrato dei rifiuti con un minimo impatto ambientale.