L’Aquila. In occasione della visita di Papa Francesco all’ Aquila per la 728° Perdonanza Celestiniana, l’Accademia di Belle Arti donerà al Santo Padre una cartella di grafica d’arte, curata dai professori Gianluigi Bellucci e Giuseppe Carlucci. La cartella si compone di un testo della direttrice, Maria D’Alesio, e di cinque tavole realizzate all’acquaforte, acquatinta, maniera allo zucchero e puntinato dalle studentesse Valentina Diletti, Valentina Equizi, Asia Lauri, Francesca Perniola e Leila Richter.
La cartella dal titolo “I Segni dei Cieli” è un vero e proprio racconto visivo che prende spunto da un episodio della vita di San Pietro Celestino. Infatti l’idea guida del progetto è quella di ripercorrere i cieli, che l’Eremita del Morrone osservò nell’inverno del 1273 durante il lungo cammino a piedi, che lo portò dall’eremo di Sant’Onofrio al Morrone (vicino Sulmona) a Lione, per impedire che l’ordine monastico da lui fondato fosse sciolto.II titolo della cartella I segni dei cieli, dunque, rimanda sia ai segni grafici del disegno sia al disegno del destino tracciato per l’uomo nel cielo.
“I cieli hanno accompagnato Celestino V nella sua coraggiosa e libera vita – scrive la Direttrice ABAQ Maria D’Alesio nella presentazione della cartella – I cieli contemporanei sono il soggetto scelto dai nostri studenti del corso di Grafica d’arte guidati dai loro professori, per un dono a Papa Francesco ma anche per partecipare attivamente alla 728° Perdonanza Celestiniana. La cartella in un’edizione preziosa che utilizza una carta pregiatissima, interpreta liberamente e con passione il mondo celeste”.
“Ancora un riconoscimento importante per la nostra accademia e per i suoi studenti – dichiara il Presidente ABAQ Rinaldo Tordera – che con passione, grande creatività e maestria hanno realizzato un’opera preziosa che oltre alla bellezza delle grafiche realizzate, si fa portatrice dell ‘idea di un segno che è si grafico ma anche disegno celeste già tracciato per ogni uomo; concetto espresso dalla spiritualità di Celstino V perché profondamente cristiano”.