La Gmg a Lisbona si è conclusa e il gruppo della diocesi di Avezzano, che fa parte della delegazione Abruzzo – Molise con più di 400 ragazzi, sta tornando a casa. Valerio Montaldi, che ha raccontato la sua esperienza sulle pagine di MarsicaLive e AbruzzoLive, ha ancora tanto da raccontare.
“Come già detto ieri, ormai la nostra esperienza si è conclusa”, ha riferito Valerio, “ma il viaggio per noi ancora non è finito. Stamattina, verso le 5 e mezza, abbiamo lasciato Cadaval, il paesino dove eravamo alloggiati con i ragazzi di Abruzzo e Molise. Abbiamo viaggiato per tutto il giorno, facendo 4 brevi soste lungo il cammino, per poi arrivare all’incirca alle 9 e 20 qui a Lourdes, presso l’hotel Jeanne D’Arc. Durante il viaggio abbiamo principalmente dormito, mangiato, ma anche pregato e condiviso momenti belli e meno belli della GMG.
Visto che la giornata di oggi si conclude qui, vorrei raccontare un po’ meglio cosa è accaduto ieri: difatti dopo la fine della messa presieduta dal Santo Padre abbiamo iniziato a incamminarci per ritornare verso gli autobus che da Lisbona ci avrebbero portati a Cadaval. Mentre camminavo notavo un ponte con migliaia di persone che camminavano come in processione, uno spettacolo impressionante. Inoltre la nostra era una posizione sopraelevata rispetto la baia, quindi osservavamo un oceano blu sulla destra e uno multicolore e informe sulla sinistra, formato da decine di migliaia di persone. Ci siamo fermati lungo il cammino per il ritorno, per la stanchezza e per il caldo, ma alla fine siamo riusciti a salire sulla metro, non senza qualche difficoltà, e a riprendere i nostri autobus.
C’è da dire che abbiamo subito un piccolo incidente all’autobus che ci ha costretti a fermarci, ma per fortuna i nostri autisti, che meritano un applauso grandissimo per il lavoro compiuto, sono riusciti a sistemare la situazione e quindi a farci tornare a Cadaval, e ora anche verso casa. La serata a Cadaval si è tenuta una festa di addio per tutti noi abruzzesi e molisani, dove abbiamo anche partecipato ad un concorso. Ogni diocesi doveva preparare una scenetta, cantata, ballata o parlata, dove raccontava le sue esperienze.
Beh, noi abbiamo avuto sicuramente avuto l’idea più geniale: io e Marco abbiamo fatto una battaglia freestyle (cioè a colpi di rime) in lingua araba, con Giovanni che ci dava un ritmo al bongo e gli altri che ci aiutavano a creare un’atmosfera indimenticabile. Avreste dovuto vedere la scena, perché nessuno dei due stava veramente parlando arabo, ma mischiavamo suoni e lettere che davano un suono orientale a quello che dicevamo.
Inutile dirlo, il pubblico in visibilio. Abbiamo anche portato a casa un onesto secondo posto (primo San Salvo) con tanto di coppa, che verrà esposta in diocesi. Per concludere il racconto di oggi vorrei ringraziare la città di Lisbona e tutti i suoi abitanti, che hanno fatto un lavoro incredibile superando le aspettative. Citando don Nicola, della diocesi di Chieti: “Lisbona si aspettava 600mila persone per la GMG. Ne sono state censite un milione e mezzo. Più del doppio”.
Sono riusciti a far funzionare i mezzi pubblici come meglio hanno potuto senza riportare feriti e hanno reso questo evento unico nel cuore di ognuno di noi”.