Luco dei Marsi. L’associazione luchese Senso Doppio, costituita da poco e di cui ci occupammo già in un’altra occasione (cliccare qui), ha pubblicato un duro attacco contro l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Marivera De Rosa, colpevole a loro dire di usare due pesi e due misure in occasioni simili. I fatti citati nel comunicato sono riferiti al campo estivo organizzato dall’amministrazione comunale, e alla vicenda di dicembre che ha visto i carabinieri irrompere in un incontro scout dell’Agesci Luco dei Marsi, di cui ci occupammo qui (cliccare qui). Di seguito il comunicato per intero della neo costituita associazione luchese “Senso Doppio”.
Lo scorso anno, qualche giorno prima di Natale, abbiamo assistito ad una spiacevole vicenda che ha coinvolto il gruppo Scout AGESCI di Luco dei Marsi e l’Amministrazione Comunale. Stando alla ricostruzione degli eventi,
pare che martedì 22 dicembre i Carabinieri, sembra sotto segnalazione esplicita dell’Amministrazione Comunale Luchese, siano intervenuti durante un’attività scout presso piazza Nassiriya, constatando il pieno rispetto delle norme da parte degli educatori scout. Evidentemente non soddisfatta dalla mancata sanzione, l’Amministrazione
Comunale, ha voluto accanirsi arrivando a segnalare la vicenda al Questore, cercando di far apparire il gruppo scout come un nemico della salute pubblica. Perché mai tanto accanimento? A noi è venuto da chiederci: non è che l’amministrazione comunale abbia scoperto una nuova variante del covid-19 che prolifera esclusivamente ove
sono presenti degli scout? Già, sembra assai strano ma solo con questa ipotesi si potrebbero spiegare i fatti. Laddove esistesse questa variante luchese del covid, si riuscirebbe a spiegare perché nel caso del campo estivo presenziato dall’amministrazione comunale la propagazione del virus sarebbe nulla pur senza indossare palesemente alcun tipo di DPI;
Di conseguenza nell’attività dell’AGESCI, (ove sia ragazzi che capi indossano mascherine) il virus dovrebbe diffondersi in maniera più insistente. Se così fosse, saremmo davanti ad una mutazione piuttosto selettiva del virus.
Chi avesse delle velleità da virologo provetto, potrebbe apporre il dubbio di una sorta di diversità stagionale delle attività in esame relativamente all’utilizzo o meno di DPI, fermo restando che ad oggi sono i DPCM ed il rispetto dei vari protocolli attuativi a far da discrimine normativo in merito. Il problema della variante luchese del covid persiste però anche nonostante la variabile stagionale. Difatti nello stesso comune, lo stesso giorno, ora più o ora meno, a circa 1934 metri in linea d’aria da piazza Nassiriya, un’altra associazione svolgeva la propria attività di gruppo all’aperto.
Sicuramente a norma di qualche protocollo ma con misure cautelative inferiori rispetto a quelle applicate dal gruppo scout. Viene da chiedersi, la segnalazione fatta dall’amministrazione era rivolta solo al gruppo scout o anche a chiunque altro stava svolgendo attività di gruppo all’aperto nel territorio comunale? E se così non fosse, perché proprio accanirsi contro il gruppo scout? Ora, se l’amministrazione comunale luchese è a conoscenza di questa particolare deviazione del virus che suole diffondersi maggiormente in ambienti ove sono presenti gli scout, è bene che ne renda partecipe la comunità scientifica, affinché venga accuratamente studiato ed isolato. Laddove così non fosse, sarebbe carino capire la natura del doppiopesismo che si evince dalla summenzionata disamina.
Se l’amministrazione comunale luchese ha deciso di andare in deroga ai vari protocolli attuativi concessi dai ministeri competenti, che lo specifichi cagionandone i motivi scientifici (correlati da dati statistici) che l’hanno indotta ad attuare misure cautelative peggiorative rispetto a quelle previste dal DPCM in vigore. A valle di ciò sarebbe necessario che tali misure peggiorative vengano però adottate da tutti, salvo che non si riesca veramente a dimostrare veramente questa variante luchese del covid. Non sia mai che l’amministrazione comunale voglia distinguersi per utilizzare
a proprio piacimento il delicatissimo argomento della tutela della salute. Eventuali salti tripli di frittata con conseguente estrapolazione di concetti non espressi o tendenziosamente associati agli scriventi saranno perseguiti a norma di legge.