Avezzano. Una rivolo ben evidente che in basso, cioè alla prima goccia, ha assunto un colore sul rosso pallido. Non si ferma l’ondata di fedeli che ogni giorno arriva dalla Marsica per rendere omaggio a Sant’Anatolia. Nella piccola cappella alle porte del paese a pochi chilometri da Magliano dei Marsi, ma nella provincia di Rieti, centinaia di marsicani arrivano per vedere con i propri occhi la statua che lo scorso 15 aprile ha pianto. La prima lacrimazione c’è stata proprio durante un matrimonio di una coppia di. Avezzano. Il testimone dello sposo, ventiseienne, dopo la funzione è stato attratto dal volto della statua sul quale ha visto apparire una lacrima che segnava tutto il volto. L’incredulità mista allo stupore ha preso piede tra tutti gli invitati che in poco tempo si sono ritrovati a guardare Sant’Anatolia cercando di capire il messaggio che la santa voleva lanciare loro. Da quel giorno il piccolo santuario, aperto solitamente solo la domenica mattina per la messa, ha accolto centinaia di persone. La fede va oltre i confini geografici e spinge ogni giorno centinaia di marsicani a oregare sotto la statua di gesso della Santa. Sant’Anatolia visse nel III secolo e in gioventù aveva maturata la convinzione che la povertà rappresentasse la vera libertà per raggiungere la piena adesione a Cristo. Prodigiose visioni angeliche avevano fatto consolidare in lei il proposito di rimanere vergine e consacrarsi a Dio e ciò l’aveva spinta a rifiutare il matrimonio con il giovane e ricco pagano Tito Aurelio. Il curioso fenomeno è iniziato durante la celebrazione di un matrimonio, quello di due giovani avezzanesi, ed è uno dei testimoni di nozze che avrebbe avvertito il messaggio della Santa: “non credi? Allora guardami”, e nel voltarsi verso la statua avrebbe assistito, sgomento, al fenomeno della lacrimazione. È stato lo stesso parroco, don Sergio Andryanami, a confermare l’episodio ai fedeli durante la messa mattutina della domenica successiva alla presenza della coppia di giovani sposi. La Curia diocesana non si è ancora pronunciata sui fatti di Sant’Anatolia: informato dal parrocco, il vescovo Delio Lucarelli ha annunciato una visita al santuario per rendersi conto dell’accaduto. È la dottoressa Erminia D’Ignazio, studiosa e custode del Santuario a far riflettere che: “su eventi di questo genere la Chiesa, che è maestra di saggezza, si muove sempre con grande austerità e prudenza”. Il culto per la santa, in questi territori, è sempre stato particolarmente sentito; è qui che è stata martirizzata nel 251 ed è qui che è stato eretto il santuario, da sempre meta di visite da parte di fedeli e pellegrini, che da Anatolia implorano soprattutto guarigioni. Nel 2004 la Chiesa si è arricchita con la riscoperta di un’antica Madonna con bambino, murata nel ‘500 per via del seno scoperto con cui allattava Gesù. Alle visite dei numerosi fedeli ora si aggiungono quelle dei tanti curiosi che raggiungono il piccolo santuario per guardare sul volto della Santa la misteriosa lacrima.