Castellafiume. La strada dell’Alto Liri rappresenta un pericolo per gli automobilisti. A denunciare la situazione sono i consiglieri comunali di Castellafiume, Giuseppe Mione, Cesare Di Genova e Aurelio Maurizi, che lamentano il grave stato di abbandono in cui versa l’intero tratto di strada provinciale “Alto Liri”.
“Stiamo entrando, finalmente, nel periodo delle ferie estive sperando che il Covid-19 ci lasci più tranquillità e libertà di movimento”, hanno spiegato, “certo le conseguenze economiche per le diverse attività, appaiono letali. Si spera che la vicinanza alla città di Roma e, certamente, la maggior sicurezza dei luoghi montani possa consentire ai nostri territori, almeno per questo periodo, di potersi risollevare almeno in parte.
Si spera che un ambiente più salubre e la presenza di seconde case di cittadini romani e non solo possa consentire un ritorno ed un afflusso superiore al passato. Una problematica, però, a nostro avviso, inciderà sicuramente per quanto riguarda la Valle Nerfa: la situazione è lo stato in essere della Strada Provinciale n. 23 “Alto Liri” che si va aggravando sempre più, ridotta com’è in uno stato pietoso e disastroso.
L’intero tratto provinciale che da Capistrello conduce a Tagliacozzo, passando per Castellafiume ed il territorio di Cappadocia, per quest’ultimi centri, quindi di vitale importanza, è altamente pericoloso: guard-rail sconnessi o divelti, frane e dissesto del manto stradale interessano l’intera strada rappresentando un pericolo continuo e costante con incidenti che si ripetono. Gli utenti sono ormai esasperati, non si può risolvere il tutto installando solo limiti di velocità nell’intero tratto. E nessuno si muove! Sono ormai passati quasi due anni, da quando, in prossimità di elezioni provinciali, amministratori di tale ente annunciavano ai quattro venti l’imminente inizio dei lavori per la messa in sicurezza e il ripristino dell’asse stradale.
Sono passati quasi due anni e nulla ancora e’ stato fatto, di interventi neanche l’ombra! Dobbiamo forse attende il prossimo turno elettorale? Si dira’ che le amministrazioni provinciali attraversano un periodo complicato, che non hanno fondi, prese tra due fuochi, da una parte chi vorrebbe eliminarle del tutto e che invece riportarle agli antichi splendori. Così non c’e’ che da dar ragione ai primi! Qui ci troviamo di fronte a impegni assunti e dichiarati pubblicamente e non mantenuti”.