Avezzano. Nel secolo in cui abbiamo iniziato a prendere consapevolezza del “riscaldamento globale” e dei suoi pericolosi effetti sul clima, siamo ancora a celebrare la nevicata più importante del secolo scorso. Questo perché, a distanza di 61 anni, in un cassetto è stato ritrovato un filmato esclusivo che ci riconsegna delle emozionanti immagini di Avezzano durante quella storica nevicata. Il video è stato convertito da alcune “pizze” in 8mm, ed è stato girato da Manlio Ietti, papà dell’illustre ingegner Gennaro Ietti, che nel filmato compare da ragazzo mentre spala la neve davanti al portone di casa. Questo salto nel tempo di oltre mezzo secolo, ha risvegliato i lontani ricordi degli avezzanesi più anziani, ed ha emozionato i più giovani che hanno potuto vedere come fosse l’Avezzano dell’epoca. Ma quello che colpisce di più è l’atmosfera con cui i nostri concittadini accolgono un evento che oggi qualcuno non tarderebbe a definire drammatico: mentre dal cielo cadono fiocchi di neve grandi come fazzoletti, signori e signore, vestiti dei loro sorrisi migliori, non smettono di passeggiare per le strade del centro. Qualche ragazzo si prodiga a togliere la neve dal vialetto di casa mentre un altro a mani nude e incurante del freddo, si diverte a lanciare palle di neve ai passanti. In tanti, con dedizione e spirito di sacrificio, sono intenti a spalare la neve dalle strade. E mentre qualche signora va a fare compere nella cartoleria “Rodorigo”, la cattedrale dei Marsi si lascia ammirare in tutta la sua bellezza come in quelle “boules de neige” che tanto piacciono ai bambini. Il tutto in un clima d’altri tempi, dove la gioia e la spensieratezza di vivere un evento naturale eccezionale hanno la meglio sulle difficoltà e sulle immancabili critiche a cui invece siamo abituati oggi. Alla luce di ciò sembra che il capitano Jack Sparrow, nel film Pirati dei Caraibi, avesse ragione da vendere quando sosteneva che “nella maggior parte dei casi il problema più grande non è il problema, ma il nostro atteggiamento rispetto al problema”. @francescoproia