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La Sglm riassume 32 dei 34 dipendenti e scoppia la polemica in Hydro

Redazione Attualità di Redazione Attualità
3 Settembre 2021
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Aielli. La Sglm riassume 32 dei 34 dipendenti e scoppia la polemica in Hydro. La Soluzioni logistiche, che per anni si è occupata della logistica nello stabilimento di Aielli della multinazionale norvegese dove si producono profilati in alluminio, ha passato il testimone alla Sglm la quale ha subito ripreso la quasi totalità dei dipendenti.

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“I due rappresentanti sindacali esclusi avevano chiesto alla Hydro di essere assunti e inquadrati come suoi dipendenti invocando l’applicazione della legge 1369/60”, ha commentato Antonello Tangredi, segretario Fim – Cisl, “ora procederemo a informare le autorità competenti e a chiedere il loro intervento. L’obiettivo del lavoro per tutti i 34 dipendenti, e la loro serenità familiare, passerà non più attraverso gli accordi sindacali, ma attraverso la magistratura e gli organi ispettivi e inquirenti”.

“Quello che è successo alla Hydro di Aielli in questi giorni, se non l’avessi vissuto in prima persona, non lo avrei mai potuto descrivere e, così, nello svolgimento di questo meraviglioso lavoro (che porto avanti ormai da tanti anni!), annovero anche il capitolo appena iniziato, di questa assurda vicenda”, ha continuato Tangredi, “qualche mese fa, due lavoratori della Soluzioni Logistiche, Società che, per tanti anni ha appaltato e svolto lavori, dentro le mura della multinazionale norvegese, si sono iscritti al sindacato e, per il tramite degli avvocati che si occupano delle faccende legali degli iscritti alla Fim – Cisl, hanno chiesto, alla Hydro, di essere assunti e inquadrati come suoi dipendenti, invocando l’applicazione della legge 1369/60 (divieto di intermediazione e interposizione nelle prestazioni di lavoro), proprio perché, di fatto, ogni loro prestazione lavorativa, dipendeva dalla stessa Hydro.

Dopo qualche giorno, si è appreso che, la Soluzioni Logistiche s.r.l., il giorno 11 agosto, avrebbe terminato la fornitura di manodopera dei suoi 34 dipendenti, in quanto la Hydro, aveva avviato una nuova (specie) gara di appalto.
A questa notizia, come da prassi, ho chiesto un incontro per ricevere informazioni sul futuro occupazionale di tutti i lavoratori, anche se, in quel momento ne rappresentavo solo 5. La Hydro ha declinato la richiesta, sostenendo che, “i tempi non erano ancora maturi” e che, l’incontro si sarebbe svolto a tempo debito.

Nel frattempo, parlando con i lavoratori, è emerso che, alcuni aspetti contrattuali, tipo, l’inquadramento, l’elemento perequativo, la fornitura dei dispositivi di protezione individuale ecc., non erano stati mai rispettati (o parzialmente forniti, nel caso dei dispositivi …..). Inoltre, è venuto fuori che, circa 5 anni fa, proprio perché consapevole di possibili rivendicazioni da parte dei lavoratori della Soluzioni Logistiche e Sue derivate, la stessa Hydro aveva proposto e preteso da tutti i lavoratori, una conciliazione in sede sindacale, offrendo loro una somma, quale ristoro, a fronte di rinunce a qualsiasi azione legale futura.

Pur di continuare a portare reddito a casa, loro malgrado, i lavoratori firmarono le conciliazioni! Le medesime conciliazioni, sono state riproposte e sottoscritte anche il 2 agosto scorso ma, a seguito di una trattativa sindacale e non di un atto di genuflessione, portata avanti dalla Fim – Cisl e, quindi, da me.

In premessa, nella trattativa sindacale, la Hydro ha dichiarato che, la Società che si sarebbe aggiudicata la gara, aveva rinunciato a causa della richiesta, della predetta Hydro, di riassumere tutte le maestranze che, nel tempo, avevano ben lavorato affianco ai Suoi dipendenti, aggiungendo che, un’altra Società, riconducibile allo stesso imprenditore-fornitore di manodopera (Soluzioni Logistiche s.r.l.), denominata S.G.L.M. Cooperativa, avrebbe proseguito la fornitura di manodopera con tutte le sue 34 maestranze; circostanza, questa, confermata dall’amministratore unico della Soluzione Logistiche.

Aggiungeva la Hydro e, confermava soluzioni logistiche che, le richieste dei 2 coraggiosi lavoratori, di essere assunti dalla Hydro, sarebbero state trattate a parte a settembre, magari al competente Ispettorato del lavoro e/o davanti al giudice. Ciò, fermo restando che, i due avrebbero, nel frattempo, continuato ad essere parte dei 34 lavoratori, oltre ad essere anche rappresentanti sindacali della Fim – Cisl.

Le mie richieste, circa una “sanatoria” da fare, a causa del mancato rispetto di alcune parti del c.c.n.l. da parte di Soluzioni Logistiche, dopo lunga discussione, trovava un punto di mediazione che, riportata in assemblea ai lavoratori il giorno dopo, riceveva il semaforo verde.

Si è arrivati, dunque, il 2 agosto, alla sottoscrizione di 32 conciliazioni, con il ribadito impegno che, il 23 agosto, i 34 dipendenti della Soluzioni Logistiche, sarebbero passati alla cooperativa S.G.L.M., senza soluzione di continuità. Venerdì 20 agosto, si è saputo, attraverso la programmazione dei turni di lavoro con decorrenza 23 agosto che, i 2 lavoratori, rei di aver invocato un loro diritto, senza alcuna comunicazione ufficiale, per volere della Hydro,  sono stati esclusi dal lavoro.

Ergo, non solo, procederemo, con ricorso ex art. 28 legge n. 300/70, presso il Tribunale di Avezzano, per evidente condotta antisindacale, per aver discriminato e, quindi non aver dato la continuità lavorativa ai 2 rappresentanti sindacali e alle loro legittime prerogative lavorative e di legge. Procederemo con il ritiro/annullamento della mia firma dalle conciliazioni, presso le sedi di riferimento, poiché uno dei soggetti sottoscrittori, non aveva, al contrario di quanto dichiarato ufficialmente, alcun poter di dare continuità lavorativa ai Suoi ex dipendenti.

Procederemo ad informare le autorità competenti e a chiedere il loro intervento, presso la Hydro, la Soluzioni Logistiche e la S.G.L.M., per le opportune e necessarie verifiche amministrative, contabili, fiscali, contributive ecc. Insomma, un mese di lavoro buttato all’aria, perché per taluni, a differenza dei loro padri la “Parola data”, non conta più niente: conta solo l’ingordigia, la prevaricazione e il ricatto morale/occupazionale.

L’obiettivo del lavoro per tutti i 34 lavoratori e la loro serenità familiare, passerà, dunque, non più attraverso gli accordi sindacali, per i quali mi sono sempre speso con forza e determinazione, per la causa dei più deboli ma, attraverso la magistratura e gli organi ispettivi/inquirenti”.

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