Semi o piante? La coltivazione del finocchio può avere due evoluzioni. Una più corta che consiste nel trapianto della piantina già formata proveniente dalle serre dei vivai. L’altra invece, più lunga, che prevede la lavorazione a partire dal seme. Parliamo, in questo caso, della semina diretta.
Con l’aiuto dell’azienda agricola familiare Ortomedia di Modesto Angelucci, vi abbiamo raccontato in precedenza tutte le fasi che caratterizzano il trapianto di finocchio nei campi del Fucino (per maggiori dettagli, clicca qui). Oggi, invece, ci concentreremo sui vantaggi e le procedure alla base della semina diretta, per scoprire quanto lavoro c’è dietro a un prodotto apparentemente semplice.
La preparazione del terreno.
“Proprio come avviene per il trapianto”, ci ha raccontato il team di Ortomedia, “anche per la semina diretta è necessario preparare il terreno. Tre o quattro giorni prima, infatti, deve essere arato, concimato, fresato e livellato. Questa operazione preventiva è fondamentale per permettere la corretta riuscita di tutte le fasi che seguiranno e per assicurare un buon raccolto”.
La semina diretta in campo.
“La semina diretta, che viene effettuata intorno alla metà di aprile”, ha continuato, “avviene tramite l’utilizzo di una macchina automatica e pneumatica che inserisce il seme all’intero del terreno. Questo viene successivamente diradato, quindi distanziato a mano attraverso l’utilizzo di una zappetta. E’ necessario far nascere e crescere il seme; operazione che richiede molto impegno e anche una irrigazione frequente della terra che deve essere umida per garantire la germogliazione”.
La sarchiatura.
“Segue la sarchiatura, una operazione necessaria per smuovere le zolle ed eliminare radici ed erbe infestanti. Questa pratica viene anche utilizzata per rompere un livello di crosta che si crea tra un solco e l’altro. In questo modo il seme che ha ormai dato vita alla piantina può respirare, aiutando il processo di crescita. Noi lo eseguiamo tramite una macchina apposita, la sarchiatrice, ma è possibile farlo manualmente”, ha affermato il team.
La sfoltitura.
“Questa operazione viene effettuata 40 giorni dopo la semina con l’aiuto di operai specializzati. La sfoltitura consiste nella della messa a distanza delle piantine che sono nate per far sì che i prodotti finali escano omogenei. E’ qui che iniziamo”, ha aggiunto, “anche i trattamenti del terreno con l’uso di medicinati consentiti e autorizzati”.
Tempistiche.
“Per la semina diretta”, ha concluso il team, “vengono richieste un paio di ore di lavoro. E’ una operazione che nella parte finale condivide gran parte delle procedure che vengono effettuate durante il trapianto. Rispetto a quest’ultimo, però, la semina è più tardiva perché la lavorazione parte proprio dal semino”.
“C’è sempre impegno, sforzo e sacrificio alla base di tutto. La semina diretta risulta essere sicuramente gratificante in quanto ti rende responsabile dell’intero ciclo di vita della pianta di finocchio. E’ più impattante la sinergia che si crea tra natura e uomo che, in fin dei conti, è ciò che rende emozionante il lavoro nei campi”.
Ortomedia di Angelucci Modesto
Str. 46, 67059 Luco dei Marsi AQ
Contatti: Cell. +39. 3282335718 / +39. 3282288612
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