A tutti capita di andare a pranzo o a cena al ristorante. Ma in quanti si soffermano a pensare cosa si nasconde dietro alla preparazione di un piatto o quanto tempo viene impiegato per la selezione dei prodotti proposti nel menù? Oggi con il team di Je Tizzone, la braceria/pizzeria di Scurcola Marsicana, punteremo i riflettori ciò che molte volte passa inosservato ma che in realtà rappresenta la chiave per la riuscita di un’esperienza culinaria coi fiocchi.
“Il processo che precede la presentazione dei piatti a tavola ma anche la loro lavorazione in cucina non è da sottovalutare. Si tratta di ore e ore di consultazione, di ricerca e di studio per la selezione di materie prime che permettano di esprimere al meglio noi stessi nelle ricette che pensiamo per i nostri clienti”, ha raccontato il titolare di Je Tizzone Andrea Di Stefano, “avendo molto a cuore la nostra regione, l’obiettivo è da sempre quello di mettere in risalto e in evidenza i prodotti e i produttori abruzzesi. Cerchiamo di farlo con tutto ciò che entra dalla porta del ristorante: dalla pasta alla carne, dai salumi ai formaggi. E’ su questi ultimi prodotti che ci concentreremo oggi; prodotti che fanno parte e rappresentano la nostra identità e che vogliamo a tutti costi far conoscere”.
Salumi.
“La selezione dei salumi consiste soprattutto in un processo di ricerca sul campo; siamo andati a parlare con i produttori per cercare di capire il loro modus operandi. Nei salumi che proponiamo, non vengono utilizzati conservanti, il prodotto è naturale e a filiera corta. Per farvi solo qualche esempio, i fornitori più rinomati in Abruzzo con cui collaboriamo sono: salumificio Fracassa (Teramo), Bontà Di Fiore (che spicca per la ventricina vastese) Fratelli Marini (che ci fornisce prodotti interessanti soprattutto per ciò che concerne l’affumicatura) e ultima ma non per importanza, la mortadella di Campotosto di Nonna ‘ina (si tratta di uno dei pochi produttori che lavora in maniera artigianale con essicazione naturale di 3-4 mesi non in frigo ma in ambiente).”
Formaggi.
Tra le importanti eredità che la transumanza d’Abruzzo ha lasciato nel campo dell’enogastronomia ci sono i formaggi. Per questo abbiamo deciso di metterli in risalto collaborando con aziende agricole abruzzesi per la maggior parte anche biologiche. Parliamo dei prodotti di Gregorio Rotolo di Scanno, del grana di pecora di Taberna Imperiale, il pecorino di Rocca Calascio stagionato nelle grotte, il pecorino di Farindola, il canestrato di Castel del Monte e tanti altri.
“Noi vogliamo far capire cosa vuol dire mangiare bene e sano. Ciò inevitabilmente non fa sempre rima con mangiare economico. Questo processo di ricerca, selezione e lavorazione ha un costo che viene però compensato dalla qualità dei prodotti serviti a tavola… una goduria per il palato e per la pancia dei clienti”, ha concluso il team.