Avezzano. Giovedì mattina i ragazzi della classe elementare 5A dell’istituto Collodi Marini hanno partecipato ad un incontro sulla resilienza del popolo Marso nella storia, con lo scrittore avezzanese Francesco Proia.
I ragazzi durante l’anno hanno intrapreso un importante percorso incentrato sulla resilienza, ovvero sulle capacità dell’uomo di saper affrontare e superare eventi traumatici o periodi di difficoltà. In virtù di ciò le insegnanti Elsa Di Romolo e Federica Caroselli hanno invitato lo scrittore Francesco Proia, che nella biblioteca dell’istituto ha tenuto una piccola lezione di storia, volta a mettere in luce l’innata resilienza del popolo Marso nei secoli. Lo scrittore ha raccontato come i nostri antenati non si siano mai piegati neppure allo strapotere di Roma, ma vi si sono adattati dopo aver reagito scatenando la guerra sociale. Ma i Marsi hanno saputo reagire anche ai tanti sconvolgimenti naturali e sociali, come il prosciugamento del Fucino, che ha costretto i nostri antenati pescatori a reinventarsi bravissimi agricoltori, oggi apprezzati in tutto il mondo, ma anche al terribile terremoto del 1915, il secondo della storia d’Italia, da cui si sono rialzati persino più forti di prima.
Tutti questi aspetti sono stati affrontati con Francesco Proia, autore di numerosi romanzi sul Fucino e sulla storia Abruzzese. Prima dell’incontro le insegnanti avevano già letto in classe molti passi del romanzo “Polvere di Lago”, in cui l’autore ha messo in risalto le più importati vicende storiche e culturali della marsica. L’autore ha raccontato ai bambini i sentimenti che hanno fatto esplodere la guerra marsica, che per la prima volta nella storia ha fatto nascere la parola Italia, comparsa proprio in quel contesto sulle monete della guerra sociale. L’autore si è soffermato anche sui popoli italici che esistevano in quegli anni, approfondendo la storia e le città di quelli più vicini a noi, come Marsi ed Equi. I ragazzi, attenti e interessati durante la lezione, al termine hanno rivolto un’infinità di domande all’autore, sia inerenti la storia del romanzo, sia quella del Fucino e dei Marsi, orgogliosi di aver conosciuto anche altri aspetti della storia del proprio territorio.