Avezzano. “Apprendo con grande disappunto che il governo regionale ha deciso di rimodulare i fondi stanziati dal Masterplan per l’impianto di irrigazione del Fucino, riducendo lo stanziamento iniziale per 3 milioni e mezzo di euro”. Ad affermarlo è Maurizio Di Nicola, componente della direzione nazionale +Europa e consigliere regionale emerito della X legislatura.
“Stupisce il taglio” continua Di Nicola “che arriva dopo aver fatto perdere un anno di tempo rispetto al cronoprogramma che aveva deliberato la precedente giunta regionale e dopo aver apportato una inutile modifica progettuale che ha impedito la formalizzazione tempestiva di una obbligazione giuridicamente vincolante. Un cambio di progetto che ha preferito curare gli interessi di pochi invece che gli interessi di tutti gli imprenditori agricoli del Fucino e dei cittadini della Marsica, nascondendosi dietro la bugia che i 50 milioni di euro stanziati dall’amministrazione D’Alfonso fossero pochi per l’intero intervento. E adesso invece si scopre addirittura questa ingiusta riduzione del nostro finanziamento originario!”
“Monta rabbia e fastidio a leggere certe notizie, fastidio che non si allevia nel sapere che le somme recuperate sarebbero destinate a misure economiche per fronteggiare l’emergenza Covid, perché viene da pensare subito che, appena qualche settimana fa, il governatore Marsilio ha fatto pubblico vanto di aver destinato ben un milione di euro di fondi regionali a finanziare il ritiro di una squadra calcistica di serie A nella nostra regione. Se i tifosi del Napoli saranno certamente contenti di avere la loro squadra del cuore in ritiro sui monti d’Abruzzo, anche a spese degli abruzzesi, i marsicani sono sicuro che saranno molto delusi di questo sfregio fatto alla loro fatica di coltivatori del Fucino e al loro bisogno di innovazione” prosegue Di Nicola.
“Auspico che la giunta regionale modifichi immediatamente questa decisione, e anzi che aumenti lo stanziamento dei 50 milioni che avevamo lasciato in cantiere, per sostenere davvero l’economia fucense già provata dalle conseguenze drammatiche della crisi sanitaria e che in queste ore sta subendo l’offesa di prezzi ridicoli offerti ai produttori. Abbiamo bisogno di fondi e di fiducia, questo gesto è un vero e proprio schiaffo inferto all’economia presente e futura della nostra terra” conclude.