Avezzano. Le modifiche sul testo unico del commercio potrebbero mettere in ginocchio i borghi e le aree interne con la realizzazione di nuovi centri commerciali. A denunciarlo è il consigliere regionale Giorgio Fedele che chiede di convocare i commercianti in commissione per ascoltare la loro voce.
“C’è il rischio che la Giunta regionale con la modifica del comma 1 dell’articolo 146 del Testo Unico del Commercio attualmente in vigore, dia il via libera a nuovi centri commerciali”, ha spiegato Fedele, “la modifica, infatti, permetterebbe di aggirare la moratoria imposta fino al 31/12/2021 consentendo la nascita di nuovi centri commerciali anche dove ora non è possibile. Una decisione che stona completamente con le necessità del territorio, maggiormente quello delle aree interne, che vive sul commercio di prossimità e sui piccoli negozi dei centri storici”.
“Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia”, ha continuato, “dimostrano ancora una volta di essere ben lontani dalle esigenze dei cittadini e del tessuto economico. Eppure gli esempi sono tanti: da L’Aquila ad Avezzano i piccoli commercianti sono ciò che caratterizzano e rendono vivi centri storici e quartieri che, diversamente, rischierebbero di essere solo dei dormitori privi di servizi”.
“Ma anche i borghi della nostra regione, che rappresentano il cuore pulsante dell’Abruzzo e che vivono sulle economie locali e sull’artigianato, rischiano di essere pesantemente colpiti proprio da questa scelta che il centrodestra sta portando avanti”, ha concluso Fedele, “eppure è ormai noto lo studio effettuato a livello nazionale dalla CGIA di Mestre che ha messo in luce una volta per tutte come le grandi superfici di vendita non sono un investimento sull’economia locale bensì una condanna. Lo studio infatti stima che per ogni posto di lavoro creato all’interno di un centro commerciale se ne perdano circa 6 nel settore del micro-commercio e dell’artigianato.
E’ da sottolineare, inoltre, che proprio in questo momento, a causa delle restrizioni per il Covid, i cittadini di tutta la regione hanno ricominciato ad abituarsi al commercio di prossimità, tornando a dare ossigeno a tutti quei negozi che, non solo formano il nostro tessuto economico reale e concreto, ma che, per molte realtà, costituisco anche un pezzo di storia cittadina. Per questo ho ritenuto necessario ricorre a tutti gli strumenti, che come Consigliere regionale ho a disposizione, per far comprendere al centrodestra il pericolo a cui stanno esponendo tutto il settore del commercio abruzzese”.