Avezzano. Ennesimo scippo alla Marsica perpetrato dalla Regione Abruzzo che, con una proposta di convenzione per il coordinamento tecnico amministrativo tra i soggetti attuatori dell’intervento, intenderebbe affidare all’ARAP la gestione delle risorse finanziarie per la realizzazione della rete irrigua dell’intera piana del Fucino mentre al Consorzio di Bonifica resterebbe la progettazione definitiva ed esecutiva la direzione dei lavori ed il coordinamento della sicurezza. Con delibera del 25 giugno scorso la giunta Regionale, infatti, ha individuato come soggetti attuatori del progetto entrambi gli Enti “nell’assoluto silenzio dei consiglieri regionali della Marsica ed in particolare di quelli che attualmente reggono, con i loro uomini le sorti del Consorzio; di fatto è stato permesso di individuare un tutore al Consorzio di Bonifica del Fucino ed ora si pretende di affidargli il compito di stazione appaltante”, afferma Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura L’Aquila, “come dire che il Consorzio non sarebbe in grado di gestire queste risorse, uno schiaffo alla dignità degli attuali Amministratori che non hanno avuto il coraggio di ribellarsi a questa assurda imposizione”.Scorrendo la delibera, infatti, con un minimo di orgoglio marsicano, si sarebbe potuto evidenziare il diverso trattamento riservato ai Consorzi di Bonifica Sud e Centro che potranno gestire in autonomia e senza un tutor le risorse del Patto per l’Abruzzo. Ricordiamo che sono proprio questi i Consorzi che avrebbero bisogno di tutor visto che negli ultimi tempi le cronache regionali hanno riportato notizie piuttosto allarmanti sulle gestioni economiche di questi Enti e anche l’Arap non è esente da rilievi vista la gestione del depuratore di Avezzano.
Ma l’aspetto che più deve preoccupare gli agricoltori è la disposizione prevista nella convenzione che stabilisce “che la proprietà delle opere realizzate sarà definita dalla Regione Abruzzo in una fase successiva” e quindi che tale proprietà potrebbe essere attribuita a un non meglio identificato soggetto pubblico che dovrebbe gestire successivamente l’opera, esautorando di fatto le prerogative del Consorzio e dei consorziati. “Ulteriore mortificazione e mancanza di fiducia anche sull’operato dei quattro Consiglieri e del Presidente dei revisori dei conti di nomina regionale?” si domanda Dino Iacutone ex Presidente del Consorzio. “Una riflessione viene spontanea il Consorzio di Bonifica del Fucino non ha un euro di debito, ha un’organizzazione, piccola, ma efficiente, in passato ha gestito milioni di euro, anche con gare europee, gli viene attribuito il compito di progettare un’opera di irrigazione per 10.000 ettari, ma allo stesso tempo gli viene negata la gestione dell’appalto, del finanziamento e la rendicontazione delle spese” afferma Francesco Sciarretta ex Presidente del Consorzio e attuale amministratore domandandosi “ chi vuole mettere le mani sul finanziamento destinato al nostro Fucino?”. Chiediamo al presidente Di Berardino di convocare non solo un consiglio dei delegati ma anche un’assemblea pubblica necessaria ad illustrare il progetto di un’opera che cambia le prospettive agricole per i prossimi decenni. Gli agricoltori consorziati hanno diritto di conoscere tutti gli aspetti legati all’impianto e, soprattutto, come si intende reperire l’acqua necessaria ad alimentare l’impianto fisso di irrigazione. In ogni caso consigliamo al presidente e all’attuale deputazione amministrativa di non cedere alle richieste della Regione e di modificare la proposta di convenzione che è assolutamente svantaggiosa per il nostro territorio e per gli agricoltori.