Avezzano. La conferenza dei servizi si conclude con un parere negativo da parte dei tecnici della Regione Abruzzo sulle osservazioni presentate in merito al caso Powercrop. L’incontro, che si è svolto questa mattina, ha visto la partecipazione dei tecnici della Regione, della società, del Comune di Avezzano, rappresentato dall’assessore Roberto Verdecchia e dalla dirigente Laura Ottavi, il Comune di Luco dei Marsi, il Cam, con Giuseppe Venturini, i Vigili del Fuoco, l’Arta, e la Soprintendenza. All’esterno è iniziata subito la festa dei manifestanti in esultanza per la decisione. Durante la presentazione delle osservazioni i tecnici della Regione si sono soffermati sull’influenza negativa che il progetto Powercrop potrebbe avere sull’aria e sull’acqua del territorio. Inoltre sono emersi anche incongruenze con la vicinanza dei beni archeologici e, come già noto da tempo, con la vocazione agricola del Fucino. Per questo la conferenza dei servizi, poi, ha dato parere negativo evidenziato che questo progetto non può convivere con il territorio marsicano. “La Provincia ha fatto mancare un valido apporto sul tavolo lasciando di fatto il Comune di Avezzano solo”, ha commentato l’assessore alle Attività produttive, memoria storica della vertenza, Roberto Verdecchia, “i punti contestati sono stati diversi dalla sismicità del territorio, alla salubrità dell’aria, fino al trattamento delle acque. Inoltre è stato evidenziato che i terreni circostanti che non appartengono al nucleo industriale sono di area prettamente agricola. In virtù delle criticità poste dall’Arta, dal Cam riguardanti le emissioni in atmosfera e il consumo dell’acqua e dello scarico delle stesse, e le delle altre osservazioni presentate la conferenza di servizi nella persona della dottoressa Iris Flacco ha dato parere negativo all’insediamento produttivo Powercop”. Sono state espresse osservazioni, in particolare, sull’approvvigionamento della materia prima, sulla dimensione dell’impianto, sulla destinazione dell’area in cui deve essere realizzato, sulla mancata rappresentazione nella carta vincolistica della rappresentazione dei vincoli archeologici e sulla carenza dei dettagli per l’utilizzo delle acque e sul sistema di smaltimento delle stesse. “La problematica maggiore”, ha commentato l’assessore Mario Mazzocca, “è data dalla non rispondenza dell’impianto a quanto prescritto nel piano regionale di qualità dell’aria. Il progetto, infatti, prevede una ubicazione, per una parte nell’area industriale e per una parte nell’area agricola. Secondo il piano regionale, però, non è possibile realizzare nuovi impianti nell’area agricola. Il Comune non ha adottato la variante urbanistica ma ha individuato quell’area come area di pregio agricolo e ambientale”. La Conferenza è stata coordinata da Iris Flacco, dirigente del Servizio politiche energetiche e qualità dell’aria della Regione Abruzzo