La diversità generazionale all’interno dell’azienda è un fattore che apporta innumerevoli vantaggi. Ogni generazione con i propri valori, con le proprie esperienze e aspirazioni rappresenta uno stimolo alla crescita dell’attività e garantisce un confronto costruttivo dove passato, presente e futuro viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda.
Lo sanno bene Carolina e Stefano – figli di Stefania Peduzzi – e Piero – figlio di Gianluigi Peduzzi – rispettivamente titolare e presidente del noto pastificio artigianale Rustichella d’Abruzzo.
Abbiamo fatto due chiacchiere con loro che sono entrati da circa due anni come quarta generazione all’interno dell’azienda pescarese, per cercare di capire che cosa vuol dire essere coinvolti nei progetti imprenditoriali dei propri genitori, quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi e come si gestiscono i rapporti interpersonali.
“Siamo cresciuti respirando l’ambiente di lavoro e questo ci ha portato a non distinguere più nettamente le due realtà. Quello che rappresenta per noi oggi l’azienda è quasi equivalente a ciò che per noi è la famiglia. Sin da bambini siamo stati coinvolti nei discorsi lavorativi, i nostri genitori hanno sempre ascoltato le nostre opinioni e mai ci hanno tenuto all’oscuro di qualcosa. L’entrata in azienda non è stata dettata quindi da una scelta studiata, ragionata o addirittura forzata, bensì si è trattato di un processo del tutto naturale”.
Le variabili che caratterizzano il coinvolgimento delle giovani generazioni nelle imprese familiari sono numerose. Nel caso di Rustichella d’Abruzzo è stato un patto di famiglia a stabilire le modalità di ingresso. Carolina, Stefano e Piero infatti hanno intrapreso percorsi indipendenti prima di entrare come parte attiva del team.
“Studiare, lavorare e fare esperienza in altre aziende ci ha permesso di crescere e sviluppare delle abilità che sono state preziose e che ci hanno aiutato successivamente a rapportarci tra di noi nel modo corretto. Abbiamo fatto tutti un passo indietro”, hanno raccontato, “siamo stati bravi a non vederci solo come fratelli o cugini ma a ritagliarci i nostri ruoli. Anche se può sembrare difficile, non trasportiamo mai discussioni familiari in azienda o viceversa. Ci rispettiamo e non ci sovrapponiamo. Anche i nostri genitori ci hanno lasciato il giusto spazio; abbiamo imparato a parlare e confrontarci con loro senza che nessun tipo di fattore potesse influenzare i rapporti”.
Ma conosciamoli meglio singolarmente.
C’è Carolina che si occupa dell’ufficio del personale. Dopo una laurea in economia in inglese, un master e un’esperienza lavorativa all’estero nel campo del business, ha seguito la sua più grande vocazione: “l’amore per le persone. Ho sentito la necessità e l’importanza di creare un ufficio di gestione del personale dandogli uno stampo moderno e internazionale anche se parliamo di una attività abruzzese a conduzione familiare. Sono sempre stata convinta, e lo sono tuttora, che il valore dell’azienda è rappresentato dalle persone che la fanno. Ho messo alla prova le mie capacità soprattutto durante quest’ultimo anno. La pandemia ha infatti reso più difficile il mio lavoro ma tutto il personale ha agito in maniera impeccabile dimostrando un grande rispetto per la nostra realtà e la volontà di crescere professionalmente parlando. Tra l’altro abbiamo registrato un aumento nelle assunzioni, attualmente contiamo circa 70 dipendenti. Il tipo di dinamiche che si crea tra i collaboratori l’ho assorbito sin da quando ero piccola: spostandomi da un ufficio all’altro arricchivo sempre di più il mio “database” che oggi ripropongo sul posto di lavoro con una maggiore consapevolezza”.
Stefano, invece, dopo un percorso universitario in giurisprudenza e un master in amministrazione e finanza ha applicato le proprie competenze all’interno dell’azienda ricoprendo un ruolo che si concentra sulla “gestione fiscale e amministrativa di Rustichella. Inoltre, mi occupo di una società di distribuzione di prodotti alimentari che abbiamo in Canada. Sono molto soddisfatto di come stiamo portando avanti il lavoro perché nonostante la pandemia abbiamo registrato una grande crescita del mercato canadese nell’ultimo anno e stiamo portando avanti numerosi progetti”.
Ultimo ma non per importanza: Piero. Lui si è laureato in Inghilterra arricchendo gli studi con un Erasmus a Copenhagen. “Ho poi lavorato a Barcellona per un anno terminando con un master in imprenditorialità e strategie aziendali. Questo mi ha permesso di capire cosa significa lavorare in azienda e collaborare con tutte le parti esterne a questa. Gestisco un pastificio in India, che tra l’altro sta subendo delle flessioni causa Covid. Sono impegnato anche su altri mercati e coinvolto nel progetto di digitalizzazione dei nostri pastifici. Tutti e tre abbiamo una approfondita conoscenza della lingua inglese che ci permette di interfacciarci e gestire i rapporti con l’estero”.
Insomma, studio ed esperienza combinati con passione e impegno per raggiungere insieme un obiettivo comune: la crescita dell’azienda nella sinergia e collaborazione più totale.
Ma l’entrata della nuova generazione quanta innovazione introduce e quanta tradizione mantiene?
“Rustichella d’Abruzzo è sinonimo di tradizione ma al tempo stesso”, hanno concluso, “l’innovazione deve trainare il modo di fare impresa oggi nel nome delle giovani generazioni e di quelle che verranno. Perciò diciamo che un 50 e 50 è un giusto compromesso”.
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