Lo scherzo della lavatrice:
Venuti a conoscenza della separazione di Magnotta dalla moglie, due ex allievi dell’ITC Rendina, Antonello De Dominicis e Maurizio Videtta, decisero di sfruttarla per fare uno scherzo telefonico al bidello, il quale aveva confidato loro di averle chiesto indietro la lavatrice, da lui acquistata nel 1981. De Dominicis e Videtta, che già avevano perpetrato vari scherzi a danno del Magnotta quando erano allievi dell’istituto, iniziarono dunque a telefonargli: si spacciarono per diversi personaggi, facendo credere al bidello di non aver perfezionato l’acquisto della lavatrice (complici fantomatici crediti e debiti incrociati tra i fornitori e diversi rivenditori di elettronica dell’Aquilano), ma soprattutto di aver sottoscritto, al momento dell’acquisto dell’elettrodomestico, un contratto con una serie di “clausole capestro”, fra cui l’acquisto obbligato di nuovi elettrodomestici ogni due o tre anni. Lo scherzo si protrasse per più di un mese, nel corso del quale De Dominicis e Videtta si alternarono nelle conversazioni telefoniche, interpretando sempre nuovi personaggi e proponendo al Magnotta nuove e vieppiù assurde proposte per “risolvere” il problema. I due infine registrarono le ultime quattro telefonate, nel corso delle quali il bidello si dimostrò sempre più insofferente verso i suoi interlocutori, intercalando spesso con espressioni triviali in dialetto aquilano: il colmo si raggiunse all’ultima conversazione, avvenuta il 16 settembre 1987, allorché di fronte all’ennesima richiesta di rimborso dei danni e onoramento del “contratto”, Magnotta esplose in una lunga serie di insulti e bestemmie in dialetto contro il sedicente proprietario del negozio dove aveva acquistato la lavatrice.