Tagliacozzo. Non basta certo qualche goccia d’acqua per fermare il più antico corpo di fanteria di montagna dell’esercito italiano. In questo weekend, vecchi e giovani membri delle storiche truppe degli alpini, si sono riuniti nella città di Tagliacozzo per onorare il nuovo monumento dedicato all’arma in via lungo Imele. Arrivati sabato nel borgo marsicano, gli alpini hanno deposto una corona al “monumento ai Caduti” all’interno del parco della Rimembranza, come da tradizione; e in seguito hanno partecipato a un concerto in loro onore in piazza Duca degli Abruzzi.
L’inaugurazione del nuovo monumento è invece avvenuta ieri mattina, a poche ore dalla vigilia di un forte diluvio. Con una piccola marcia, accompagnata dalle tradizionali melodie del corpo d’arma, la rappresentanza della fanteria degli alpini ha sopraggiunto via lungo Imele con la presenza delle autorità locali, del sindaco Vincenzo Giovagnorio, del primo cittadino di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti e del parroco Don Bruno Innocenzi. Con lo sfondo musicale delle note dell’inno di Mameli, Giovagnorio ha tolto il velo bandiera della nuova statua raffigurante un’aquila, fregio del corpo d’arma dell’Esercito, posta al di sopra di una colonnina con un basso rilievo di un alpino. Dopo qualche minuto, il diluvio, protagonista dell’intera giornata. L’acqua non ha fermato però la squadra speciale di fanteria, che ha continuato i festeggiamenti con la celebrazione della messa nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
Un po’ di storia. Data da ricordare è sicuramente il 15 ottobre 1872 , giorno in cui si è formato ufficialmente il più antico corpo di fanteria da montagna attivo nel mondo, originariamente creato per proteggere i confini montani settentrionali dell’Italia. Protagonisti durante la prima guerra mondiale, gli alpini furono impegnati per tre anni nei combattimenti al confine nord-est contro le truppe austriache e tedesche. Durante il secondo conflitto mondiale, le truppe combatterono insieme alle forze dell’Asse nei Balcani e sul fronte orientale, dove però fu registrata una forte sconfitta con l’offensiva Ostrogožsk-Rossoš’. Proprio dopo la seconda guerra, a Tagliacozzo si costituì il gruppo degli alpini che sino ad oggi si impegna per mantenere vivo il ricordo e alto il valore e l’onore del corpo d’Arma nella città. Dopo il 1990, molte unità degli alpini furono sciolte e oggi ne rimangono solamente 4, in seguito anche alla sospensione della leva obbligatoria che ha determinato la fine del reclutamento regionale. Bolzano, Aosta, Torino e Udine sono quindi le sedi principali dove vengono reclutati gli alpini su tutto il territorio nazionale. Dal 2003, inoltre, il corpo è impegnato in Afghanistan, e la prima aliquota di truppe inviate fu proprio il 9 Reggimento alpini, che ha sede a L’Aquila, dove l’anno scorso si è svolto il primo raduno nazionale e dove tra una decina di giorni si svolgerà un ulteriore evento a loro dedicato.Un corpo d’Arma storico di cui non bisogna dimenticare il ricordo, ma mantenere alto il valore. @RaffaeleCastiglioneMorelli