Avezzano. Gli agricoltori del Fucino costretti a interrare e distruggere i prodotti della terra a causa della psicosi da batterio killer. Non si vendono più insalata, spinaci, radicchio, indivia, finocchi e pomodori. Gli italiani, che in questo periodo mangiano in gran parte prodotti coltivati nelle terre del Fucino, hanno paura di essere contagiati dal batterio che in Germania ha già ucciso 30 persone e così non acquistano la verdura. Difficile anche la situazione dei prezzi che a causa della psicosi sono saliti vertiginosamente con una speculazione dei venditori. Coldiretti e Confagricoltura rassicurano i consumatori e preparano le carte per gli agricoltori che dovranno chiedere un risarcimento per il danno subito.Secondo il il direttore di Coldiretti L’Aquila, Raffaello Betti: “il problema nella Marsica è simile a quello del resto dell’Italia. Il forte calo dei consumi registrato nelle ultime settimane ha prodotto danni ingentissimi nelle aziende agricole per la mancata vendita dei prodotti. I 210 milioni di euro stanziati dal commissario europeo sicuramente non basteranno per sanare i danni generati da questa psicosi. Siamo in attesa di sapere come compilare le domande per i rimborsi e a chi inviarle”. Dello stesso parere anche il direttore di Confagricoltura L’Aquila, Stefano Fabrizi. “È appena iniziata la stagione della raccolta e alcune partite di insalata e indivie sono state già distrutte”, ha spiegato, “alcuni ortaggi già raccolti, come per esempio il radicchio, sono stati conservati nei frigoriferi altri invece sono stati interrati. È importante”, ha concluso Fabrizi, “che gli agricoltori comincino a darsi da fare per chiedere un risarcimento danni dimostrando che hanno distrutto i prodotti perché invenduti. Tra qualche giorno si potrà cominciare a contare i danni”.