Avezzano. Il silenzio composto della sala consiliare è stato interrotto solo dal fruscìo delle sedie, mentre tutti si alzavano per accogliere il Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro. Ieri mattina, Avezzano ha aperto le sue porte a una visita che, oltre il protocollo, ha portato con sé un messaggio potente e universale.
Solo qualche giorno fa il Sindaco aveva colto l’occasione di un incontro con il Presidente per invitarlo a fargli visita in Comune. Una occasione di confronto che ha avuto un’ampia partecipazione con la giunta al completo, numerosi consiglieri comunali, il vicario generale del vescovo, don Giovanni Venti, e una folta rappresentanza di Volontarie e Volontari del Comitato locale della Croce Rossa Italiana – da Avezzano, dalla Marsica, fino all’Interporto -. Un’accoglienza resa ancor più calorosa dal legame personale che lo stringe a queste terre: la moglie del Presidente è originaria proprio di Avezzano.
“È un onore averla qui”, ha detto il Sindaco Di Pangrazio, sottolineando la disponibilità dell’amministrazione a costruire sinergie con l’Associazione. “Noi marsicani siamo un popolo fiero e sappiamo riconoscere chi lavora per il bene comune” ha ricordato il Sindaco prima di rivolgersi ai responsabili locali della Croce Rossa Italiana che il Comune sta supportando su alcune iniziative anche per individuare momenti capaci di sensibilizzare i più giovani al Volontariato: “I ragazzi recepiscono alcuni messaggi – ha sottolineato di Pangrazio -. Dobbiamo aiutarvi a raggiungere sempre più giovani con valori positivi come quelli che ispirano il vostro operato quotidiano”.
Poi, la parola è passata al Presidente della CRI, Rosario Valastro, che, nel suo intervento, ha offerto importanti spunti per una riflessione intensa su quanto sta accadendo in ambito internazionale: “Grazie per l’opportunità di essere qui, ad Avezzano, per salutare la comunità in un momento così complicato. Viviamo tempi in cui si rimettono in discussione Princìpi che pensavamo acquisiti per sempre. Le Convenzioni di Ginevra hanno 161 anni eppure dagli scenari di conflitto oggi arrivano immagini di ospedali bombardati, soccorritori uccisi, persone affamate, ostaggi privati persino del conforto della Croce Rossa. I diritti esistono solo se vengono difesi”.
Il Presidente ha ricordato le parole struggenti di un soccorritore palestinese, rimaste incise nella sua memoria: “Scusa mamma, se ho scelto di aiutare gli altri”.
“Non possiamo abituarci a questa sofferenza”, ha proseguito Valastro, denunciando quel senso di impotenza che rischia di diffondersi sempre più di fronte a violazioni commesse da alcuni Stati e ricordando che molti non hanno sottoscritto le Convenzioni e i trattati internazionali. Ha ripercorso episodi recenti e lontani: dall’attacco ai colleghi della Mezzaluna Rossa siriana fino alle aggressioni, anche in Italia, a medici e sanitari nei pronto soccorso. Vicende, legate, dalla comune mancanza di rispetto per che cerca di salvare vite.
“La parola è suono e l’esempio è tuono – ha scandito – e il nostro dovere è trasformare i principi in azioni concrete”.
Per Valastro, questo è il senso delle sue visite nei 672 Comitati della Croce Rossa Italiana e nelle 950 sedi distaccate: ascoltare i problemi, vedere i bisogni reali, dare risposte concrete.
“Le persone conoscono le mani che montano le tende, che guidano un’ambulanza. Conoscono l’azione dei volontari più che il volto del presidente. Per questo ho voluto incontrare il comitato avezzanese, ringraziarlo per il lavoro e impegnarmi ad aiutarlo. Lo sviluppo del volontariato è una palestra per formare cittadini attivi.”
Ieri mattina le parole del Presidente nazionale della CRI hanno varcato i confini della Marsica, arrivando al mondo intero. In un tempo di conflitti e crisi, la Croce Rossa Italiana richiama tutti alla stessa responsabilità: difendere l’Umanità con il cuore.