Avezzano. La ministra all’Agricoltura Teresa Bellanova arriva ad Avezzano per sostenere il candidato sindaco Mario Babbo alle amministrative del 20 e 21 settembre dopo aver visitato, nel pomeriggio, le aziende agricole del Fucino.
Investimenti, sviluppo e valorizzazione del territorio e delle imprese agricole: questi i punti necessari per far ripartire Avezzano e la filiera agricola. La Bellanova, al fianco di Mario Babbo e del deputato abruzzese di Italia Viva, Camillo D’Alessandro, ha incontrato i candidati consiglieri e i sostenitori illustrando i progetti per la città e per una ripartenza del settore agricolo.
“Oggi abbiamo una grande possibilità”, ha esordito il candidato sindaco Mario Babbo nella conferenza stampa in Comune, “ossia quella di interloquire con il ministro dell’Agricoltura. È un passaggio importantissimo perché oggi sono state visitate le aziende del Fucino e questo non rappresenta una passerella politica ma significa che la siamo sulla strada giusta per poter dialogare con il governo a favore del nostro territorio. Il Fucino ha sempre rappresentato una vocazione di carattere agricolo per la città: da qui dobbiamo ripartire e fare degli investimenti per dare speranze al nostro territorio. Dobbiamo rilanciare questo tipo di economia e in particolare puntare sulle infrastrutture, creare tav su gomma che deve passare per Avezzano per far sì che il nostro diventi un interporto per la Marsica e funzionale per il Fucino. Dobbiamo creare filiere non solo per la raccolta del prodotto ma per la lavorazione completa. L’obiettivo primario è la tutela del nostro territorio”.
“Abbiamo un progetto, un’idea da condividere con la comunità”, ha sottolineato la ministra Bellanova, “un progetto dove c’è la vita delle persone. Siamo partiti dalla campagna: Fucino è un punto di eccellenza per il territorio e deve creare maggior sviluppo e opportunità di lavoro. Oltre le promesse ci devono essere i fatti. Se vuoi aumentare redditività delle imprese soprattutto per le nuove generazioni è fare gli investimenti giusti. L’investimento giusto è la rete idrica: il mio obiettivo è quello, attraverso le risorse del Recovery Fund, di dare un’infrastruttura irrigua di eccellenza. È stato un grave errore della Regione togliere quei 50 milioni di euro, destinati dal Governo Renzi al campo irriguo per distrarli su qualsiasi altra cosa. Nulla è più importante che sostenere la filiera agricola alimentare. Bisogna riconoscere a quelle persone nel momento in cui nel nostro paese, a causa della pandemia, non c’era più nulla di normale, il lavoro che è stato fatto per consentire a tutti gli italiani di avere sulle tavole i nostri prodotti. Io l’ho definita la filiera della vita, perché in quei mesi drammatici quando tutti avevamo paura, ci sono stati contadini e lavoratori agricoli che hanno continuato a lavorare per non cambiare le abitudini alimentari di tutti noi”.
“Le nostre politiche sono di investimento”, ha precisato, “non ci deve essere l’esubero di prodotti nei campi: noi dobbiamo aiutare queste persone che non hanno la possibilità di comprare il cibo. Bisogna evitare lo spreco alimentare e per continuare a fare questo abbiamo bisogno di amministrazioni comunali che abbiano a cuore il territorio, il futuro dei propri cittadini e che sappiano ricordare in ogni momento che nella gestione della comunità c’è anche la campagna, c’è il territorio che bisogna ricucire, che in questi anni spesso è stato dimenticato perché si è pensato che l’agricoltura fosse il passato. Non si è investito e questo ha determinato un aggravio delle condizioni: se abbandoni il territorio e lasci incolte le campagne stai producendo un danno per quel produttore ma soprattutto per il territorio che viene privato dalle norme di buona coltivazione e rischia di fare danno alle persone. Quando un territorio è abbandonato anche un campo normale diventa un finto bosco. Per le amministrative dobbiamo scendere tutti in campo e volere il bene di questa città, e avere il coraggio di cambiare”.
La ministra ha poi risposto alle domande riguardante il tema dei migranti, dei decreti del Governo e degli avvenimenti degli ultimi giorni di cronaca nazionale. “Dobbiamo ritrovare dentro di noi quell’umanità nei confronti del prossimo”, ha concluso la ministra, “perché non si può passare sopra a un ragazzo che viene ammazzato di botte perché ‘tanto è un extracomunitario’. Rifarei tutto quello che ho fatto, dobbiamo garantire un futuro e un’identità ai tanti lavoratori che vengono in Italia per lavorare nelle nostre terre”.
Per il deputato abruzzese Camillo D’Alessandro le parole d’ordine sono “innovazione, tecnologia e produzione. Bisogna costruire un progetto Avezzano, la produzione del prodotto deve diventare trasformazione e innovazione. Creare una piattaforma per la Marsica, bisogna puntare sul cambiamento. Avezzano deve scegliere un sindaco libero e autonomo di dire no alle prepotenze che si stanno combinando per Avezzano”. D’Alessandro attacca il governo regionale targato Marsilio. “Ve lo ricordate quello che hanno detto sull’ospedale di Avezzano? Col governo Renzi sono stati stanziati fondi per la sanità e per il Fucino: beh, questo l’hanno cancellato. I fondi del Masterplan, che avevano la possibilità tramite il decreto rilancio di essere riprogrammati, sono spariti”.