Avezzano. La morte di Fatime Selmanaj e Sene Ada ha sconvolto l’opinione pubblica. Un omicidio premeditato che ha lasciato un vuoto nelle donne e negli uomini marsicani. “Sono addolorata e affranta per il brutale femminicidio di Fatime e Senade ed esprimo ai familiari e ai figli la mia solidarietà”, ha dichiarato la senatrice Stefania Pezzopane in seguito al femminicidio di Pescina, “un pensiero va anche al sindaco e alla comunità di Pescina, accogliente e solidale, colpita da questo drammatico episodio. Un gesto efferato e drammatico, che scuote ulteriormente le coscienze perché chiude una tragica spirale di violenza e di abusi che le due donne subivano da anni. L’episodio di Pescina ricorda nella sua efferatezza l’uccisione di Orietta un anno fa a L’Aquila, sempre all’esterno di un supermercato. I due delitti, come i molteplici casi di femminicidio, sono frutto della cultura del possesso, dell’odio, della brutalità. Sentimenti che entrano in scena quando le donne si ribellano all’orco che le violenta, che le umilia o le minaccia. Quella stessa cultura che il recente decreto approvato dalle Camere tenta di debellare. Nella legge approvata al Senato, la scorsa settimana, ci sono alcuni degli strumenti di deterrenza e prevenzione del delitto, necessari in casi di plurisegnalati, come questo orrore accaduto a Pescina. I passi da fare contro il femminicidio sono ancora molti- prosegue la senatrice- Servono fondi stabili per finanziare progetti a favore delle donne, a cominciare dall’istituzione di un Centro antiviolenza o di una casa rifugio, dove le donne possono trovare riparo da uomini violenti. Nella nostra provincia ce n’è uno solo. Siamo stanche di aspettare le inerzie burocratiche È arrivato il momento che i fondi ex Carfagna, a lungo trattenuti, arrivino sul territorio, per dare concretezza ad un progetto che attendiamo da oltre quattro anni”. “Fatime Selmanaj, 45 anni, e Sene Ada, di 21 anni: erano madre e figlia”, hanno spiegato le donne del Partito democratico, “le due donne sono state uccise a colpi di pistola all’uscita di un supermercato tra Pescina e Ortucchio, in provincia dell’Aquila. Fermato Veli Selmanaj, 46 anni, ex marito della signora Fatime e padre della giovane Sene; l’uomo ha confessato il duplice delitto. La coppia, secondo alcuni organi di stampa, aveva sette figli e l’autore del duplice femminicidio era stato allontanato dalla moglie perché accusato di molestie e violenza nei confronti della figlia uccisa. Questi i fatti, i freddi dati, dell’ennesimo femminicidio, che vede vittime due donne uccise da chi un tempo diceva di amarle e auspichiamo fortemente che nessun organo di stampa definisca “delitto passionale” quel che è ben altro: un duplice femminicidio.” Interviene così Gilda Panella, portavoce provinciale delle donne PD, sul femminicidio avvenuto in Marsica. “Siamo addolorate e colpite dall’ennesimo episodio di violenza e il nostro pensiero va ai figli della coppia, alle loro vite stravolte dalla ferocia assassina.” E prosegue: “Ancora una volta ci troviamo a ragionare di morte e dolore, di donne strappate alla vita da un uomo a loro vicino e ci è chiarissimo che è ancora lungo e difficile il percorso di civiltà che è necessario seguire per porre fine alle violenze di genere e ai femminicidi. L’Italia, da pochi giorni, ha dotato il proprio ordinamento di strumenti adeguati a combattere queste piaghe e il tragico ripetersi di femminicidi dimostra, purtroppo, quanto fosse urgente e necessaria una legge contro reati orribili che non devono trovare alcuna forma di giustificazione, mai. E’ grave constatare, nel nostro Paese, – afferma – un aumento preoccupante di episodi che vedono donne, di ogni nazionalità ed estrazione sociale, soccombere ad una “cultura” del possesso e della negazione di ogni diritto; a cominciare dal diritto di essere vive. I dati O.N.U. parlano chiaro: la violenza di genere rappresenta la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Fondamentale, quindi, proseguire nella battaglia di civiltà; tutti insieme, donne e uomini contro la barbarie rappresentata da reati odiosi e gravissimi.” E conclude: “Va avanti, se possibile con maggior forza, l’impegno delle Democratiche della provincia dell’Aquila contro le violenze di genere e i femminicidi; lo dobbiamo alla signora Fatime, a sua figlia Sane e a tutte le donne vittime di violenze. Consideriamo un dovere morale contribuire all’annientamento di una tragedia che, ad oggi, pare senza fine”. Il preside del Liceo Classico, Ilio Leonio, ha parlato di: “una tragedia terrificante: a Pescina hanno sparato alla mamma e alla sorella di una nostra studentessa. Dobbiamo sentirci subito tutti mobilitati per aiutare la nostra amica e per dire basta a questa catena infame di femminicidi”.