Celano. Si terranno oggi, alle 17.30, nella chiesa di San Giovanni a Celano, i funerali di Raffaele Luccitti, l’operaio morto ieri dopo un malore che non gli ha lasciato via di scampo.
Luccitti ieri pomeriggio stava svolgendo il turno di lavoro alla Kromoss, nota azienda che si occupa di verniciatura industriale, quando si è sentito male. La notizia della sua morte improvvisa ha fatto cadere nello sconforto tutta la comunità di Celano che lo conosceva bene soprattutto per la sua grande passione per la musica. Luccitti aveva 48 anni e da tanti anni saliva sul palco per “cantare Pino Daniele”. Aveva un grande amore per il cantautore partenopeo e riusciva a trasmetterlo a chiunque lo conoscesse.
Tantissimi i messaggi lasciati in rete per l’artista celanese.
“Mio caro collega la tua vita era piena di gioie e risate e, con questo spirito hai riempito le nostre vite. Ci mancherai”, scrive Domenico Ciaffone, “Ci sono dei momenti nella vita di ognuno di noi, in cui trovare le parole per salutare un grande amico, nel suo ultimo viaggio, diventa difficile. Oggi è uno di quei momenti, perché non ci saranno mai parole giuste o sufficienti per ricordare l’uomo e l’amico Raffaele Luccitti e la sua significativa bontà. Tutta la luce che hai donato, qui sulla terra, sarà di riflesso nella tua nuova vita, e la illuminerà per sempre… Riposa in pace”.
“Maestro fammi sapere dove suoni… Se posso vengo a sentirti… Sei forte!!!! Ogni settimana il solito messaggio su messengerQuesto era RAF. Riposa in pace amico mio… Spero tu possa incontrare il tuo mito Pino!!!”, lo saluta Giuseppe Palerma.
Commovente il ricordo di Emanuela Ponari.
“Raf, a noi farebbe piacere se venissi a cantare alla festa ad Aielli, però mi raccomando ch stem senza na lira”
“A noi dei soldi non ci importa, per me l’importante è cantare Pino Daniele, ij po si la fij d Francèsc”
Questa è stata la nostra prima conversazione, poi un paio di birre e qualche settimana dopo il vostro live in piazza ad Aielli.
La prima nota di “Quanno chiove” e subito un brivido sulla schiena, la tua voce identica a quella di Pino Daniele, il tuo mito, il tuo mentore, il tuo maestro a cui hai permesso di vivere per altri anni grazie al tuo tributo.
Quando come comitato ti chiedemmo di dedicare “Sara non piangere” alla nostra compagna Sara, ricordo la tua voce spezzata dall’emozione tanto che quella dedica sul palco non riuscisti a pronunciarla e lo fece il bassista al tuo posto.
Ogni tanto ci sentivamo per aggiornarci sui tuoi concerti o semplicemente per ricordarci di quanto fu bella quella serata.
Una di quelle persone con cui era sufficiente un primo sguardo per capirne la bontà, la bellezza, la semplicità.
Consapevole del tuo talento ma sempre in maniera discreta e riservata.
Un giorno saremo costretti tutti, chi prima e chi dopo, a lasciare questa terra e mi convinco sempre più che è il modo in cui la si lascia che farà la differenza.
È quello che resterà nel cuore delle persone che hanno vissuto con noi un solo momento o un milione di momenti a dare il senso e la vera misura delle persone.
Abbiamo vissuto insieme pochi momenti, ma ti voglio bene come se ti conoscessi da sempre e so che era la stessa cosa per te.
Come dice il tuo Pino: “quando qualcuno se ne va, resta l’amore intorno…”, e tu caro mio Raf, ne hai lasciato davvero tanto.
Buon viaggio e continua a cantare forte, ovunque andrai.
Noi qui, custodiremo con cura il tuo ricordo.
Luccitti lascia la compagna Ernestina Ranalletta, la sorella Filomena, la madre Filippa e il padre Panfilo.
Sconcerto a Celano: Raffaele Luccitti muore a 49 anni mentre è a lavoro alla Kromoss