Capistrello. Un giorno importante per Capistrello e per la Marsica che hanno commemorato i martiri della libertà, in occasione del 70esimo anniversario della liberazione, in modo unitario. In tutta la Marsica ci sono state manifestazioni e rievocazioni, e sono state deposte dai sindaci corone di fiori e alloro sui cippi commemorativi dei martiri. Ci sono stati poi cortei accompagnati dalle bande cittadine. Ma l’evento di Capistrello e il ricordo dei 33 martiri hanno avuto un sapore diverso e un significato ancora più profondo. La ricorrenza, a Capitrello, ha potuto vantare un messaggio di vicinanza ai cittadini da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La proposta dell’Anpi, che ha voluto dare particolare solennità a questa rievocazione, è stata fatta propria dal Comune di Capsitrello che ha accolto numerosi sindaci del territorio. E’ stato reso omaggio, alla presenza del consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, anche a quei giovani di Capistrello che, dopo aver servito la Patria in armi, maturarono la consapevolezza di doverla servire ancora di più opponendosi alla dittatura e allo straniero invasore. E’ stata infatti inaugurata l’area dedicata al “Cammino dell’accoglienza”, adiacente al Sacrario, e una lapide “A ricordo dei cittadini che lottarono per un’Italia libera e democratica. Si tratta di una pietra completa, simbolicamente, solo da un lato, realizzata da Roberto e William Tomasso. Mauro Rai, presidente dell’associazione culturale “Il Liri”, ha parlato di un sacrario che dovrebbe essere visitato da tutti durante questo periodo”, definendolo “piccole fosse ardeatine rovetane”. E’ intervenuta Maria Caterina De Blasis, sempre in rappresentanza della stessa associazione. Il sindaco Antonino Lusi, ha sottolineato come “la memoria serve soprattutto per essere migliori oggi”. Descrivendo il nuovo monumento, ha affermato che “da un lato c’è la parte finita, che rappresenta coloro che hanno lottato per restituirci la libertà, dall’altro, incompleto, c’è la parte incompiuta che sta a significare come oggi bisogna continuare a percorrere lo stesso cammino”. Nel pomeriggio si è tenuto il tradizionale “Concerto della Liberazione” nella chiesa di Sant’Antonio. Dopo l’inno nazionale sono stati eseguiti brani musicali, di origine e ispirazione molto diverse tra loro, con l’orchestra di ottoni e percussioni, l’organo e la voce soprano.