La mail di Facebook? Per Google non è una minaccia
Secondo Eric Schmidt non è corretto leggere l’annuncio di Facebook come una minaccia diretta ai servizi di Google. Ma gli analisti non la pensano così. Il Ceo di Google ha dichiarato di non essere preoccupato circa il lancio del nuovo sistema di messaggistica “made-in-Facebook”. “Una maggior competizione è sempre la benvenuta perché ha il vantaggio di rendere il mercato più aperto”, ha affermato Eric Schmidt a margine di un incontro con i giornalisti in occasione del “Web 2.0 Summit” di San Francisco (California). Gli analisti non sono però dello stesso avviso ed, in generale, ritengono che l’offerta di un indirizzo e-mail @facebook.com da parte del social network di Mark Zuckerberg potrebbe rappresentare una vera e propria spina nel fianco per Google e per il suo Gmail. Una buona parte degli utenti registrati a Facebook potrebbe infatti iniziare a valutare la definitiva adozione dell’indirizzo @facebook.com riflettendo sulla possibilità di accantonare l’account Gmail. Schmidt ha preferito non esprimersi sulla nuova funzionalità che presto arricchirà i servizi offerti da Facebook: “siamo realmente soddisfatti di come stanno andando le cose relativamente a Gmail”, ha semplicemente aggiunto. “Sino ad oggi, tutto ciò che si può dire a proposito di tale servizio è che esso ha fatto registrare una crescita straordinaria, assolutamente meravigliosa. Gli utenti usano Gmail per la sua velocità e per le funzionalità di ricerca messe a disposizione”. Forse il Ceo immagina che Facebook non possa fare altrettanto, almeno nel breve periodo? Nei giorni scorsi Google aveva aspramente criticato la decisione di Facebook di spezzare il filo che collegava il social network con il servizio Gmail. In proposito Schmidt ha voluto offrire solo un commento a valenza generale: “uno dei principi fondamentali che regolano Internet è che si basa su di un’architettura aperta. (…) La posizione che abbiamo assunto vuol ribadire che i dati dell’utente sono di proprietà dell’utente. E all’utente dovrebbe essere concessa massima libertà d’azione”.