Avezzano. In una sala Irti gremita di persone oggi la Lega ha presentato la candidatura alle elezioni regionali di Maria Matteucci, noto medico di medicina generale di Avezzano. All’incontro nella ex scuola Montessori di via Fontana, hanno preso parte Il sottosegretario al Masaf e segretario regionale della Lega Luigi D’Eramo e il coordinatore della Marsica Antonio Del Boccio che hanno introdotto l’intervento della dottoressa Matteucci prima di cederle la parola.
“Presentiamo oggi una donna che è una professionista, un medico stimato, una mamma e una moglie”, ha detto Del Boccio, “ci mettiamo insieme al servizio del territorio, ognuno con la propria professionalità. Possiamo fare molto unendo le forze per il bene dei nostri figli, della nuova generazione che ha il diritto di lavorare e vivere nel territorio senza dover andare via alla ricerca di lavoro. Cercare di creare impresa e fare crescere le aziende della Marsica è un nostro obiettivo. Il Fucino è l’orto d’Italia e tanto si può fare per aumentare produzione, lavorazione e imprese”.
“Abbiamo deciso di cercare di fare un percorso nella composizione delle liste, maggiormente corrispondente alle necessità di ogni singolo territorio che porti alla composizione di una lista, su ogni provincia, che sia vicina alla realtà socio economica”. Ha dichiarato il sottosegretario D’Eramo. “Maria è una persona preparata e valida che metterà la sua esperienza di medico e la sua empatia al servizio dei cittadini”.
“Vi assicuro che investire nella sanità non può mai portare a un fallimento,”, ha spiegato la dottoressa Matteucci. L’antropologa Margaret Mead ha detto che primo segno di civiltà è la guarigione della frattura di un femore di un nostro antenato. La guarigione voleva dire che un altro essere umano aveva aiutato il malato e lo aveva curato. Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con chi è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro. aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il segno preciso dell’inizio della civiltà. raggiungiamo il culmine della civiltà quando ci prendiamo cura degli altri, in particolare dei deboli e dei fragili. La sanità è segno di massima civiltà e per questo dobbiamo investire per migliorarla”.