Lecce nei Marsi. Nell’ambito dei controlli finalizzati alla prevenzione di ulteriori casi di avvelenamento ed alla repressione nell’uso di sostanze tossiche il Corpo Forestale dello Stato ha organizzato un controllo in alcuni allevamenti zootecnici della Marsica Fucense che sono stati condotti con l’ausilio delle unità cinofile specializzate per la ricerca di veleni. I controlli hanno interessato nella mattinata odierna sei allevamenti di bovini ed ovini con perlustrazione delle stalle e delle zone circostanti nel Comune di Lecce nei Marsi, coordinati dal Comando locale Stazione, uomini del CFS, guardie del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e unità cinofile specializzate provenienti dal Parco Nazionale del Gran Sasso. Sconcertanti i risultati visto che solo un’azienda è risultata completamente a norma, mentre nelle altre sono stati rilevati illeciti amministrativi con violazioni relative alla corretta tenuta dei registri di stalla. Agli allevatori sono state comminate sanzioni per circa 4.000,00 euro complessi. Gravissima la situazione di un allevamento di ovini dove gli agenti del CFS hanno rilevato non solo i problemi di natura amministrativa, ma anche di tipo penale. In particolare l’allevatore, M.G. residente a Lecce nei Marsi,è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per gravi violazioni della legge sul maltrattamento di animali, poiché allevava 2 cani in meno di un metro quadrato ed in condizioni di totale degrado. Altra grave violazione contestata allo stesso allevatore, è relativa alla presenza nell’allevamento di circa 20 capi di ovini trovati morti. Tale aspetto oltre che conseguenze relative alle norme sanitarie ha insospettito gli agenti in relazione alle procedure per l’indennizzo dei danni da fauna che l’Ente Parco corrisponde agli allevatori anche nella Zona di Protezione Esterna. Domattina è previsto un sopralluogo congiunto con i veterinari della ASL, prontamente messi al corrente della grave situazione, per avviare le procedure per lo smaltimento delle carcasse. Durante la perlustrazione delle unità cinofile, istituite nell’ambito del progetto Life ANTIDOTO del Parco Nazionale del Gran Sasso con la partecipazione del CFS, sono inoltre state rinvenute due carcasse di cane, sequatrate e trasportate per gli accertamenti necroscopici alla sede di Avezzano dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.