Avezzano. “Perché tanta fretta?”. Inizia con questo interrogativo la lunga riflessione della Fiom-Cgil sul caso LFoundry. L’organizzazione sindacale non ha firmato l’ipotesi di accordo per i 18 mesi di ammortizzatori sociali nell’azienda più grande del territorio chiedendo di poter riflettere ancora sul documento. “Solo pochi giorni fa e solo dietro richiesta di incontro alla Regione da parte di alcune organizzazioni sindacali per fare luce sulla reale situazione e sulle prospettive di LFoundry”, hanno spiegato da Fiom-Cgil, “la direzione aziendale ha informato della necessità di dover ricorrere a un contratto di solidarietà per ben 18 mesi per due ordini di motivi: affrontare il cambio del software gestionale che richiederà alcuni mesi di tempo prima di andare a regime; coprire un lasso di tempo che va da oggi fino alla primavera 2020 interessato da una flessione strutturale degli ordini da parte del cliente principale e durante il quale l’azienda verrebbe traghettata verso un diverso assetto societario, ancora tutto da definire.
Nell’incontro, avvenuto alla presenza del Presidente Vicario della Regione Abruzzo, l’azienda ha avanzato una propria proposta di implementazione del contratto di solidarietà, rispetto alla quale ci siamo sentiti in dovere di esplicitare precise richieste a garanzia dei Lavoratori. In particolare, fatto salvo il mese di dicembre indicato come particolarmente critico dalla direzione aziendale, la previsione di un limite al numero di settimane di massima assenza individuale (70%), il riconoscimento dei ratei proporzionali quando si lavora meno del 50% (soglia che abilita la maturazione per intero degli stessi) e l’utilizzo di un mix di ferie-cds con vantaggio nel lungo periodo per azienda e dipendenti. Tali aggiustamenti assicurerebbero l’equità nella distribuzione della riduzione di orario di lavoro che la stessa azienda si è impegnata, verbalmente, a garantire e andrebbero a tutelare il reddito dei Lavoratori, visto il lungo periodo di CDS preventivato.
Oltre a percepire un atteggiamento di rigidità da parte dell’azienda nell’accogliere le nostre richieste, volte a perfezionare questi aspetti della proposta per venire incontro alle esigenze dei lavoratori, abbiamo ritenuto prematuro sottoscrivere la bozza di accordo tenuto conto del fatto che il contratto di solidarietà dovrà partire solo il 1° dicembre 2018, per cui ci sarebbe tutto il tempo per fare quei ragionamenti approfonditi che la situazione davvero critica richiederebbe. Giudicando la proposta di accordo migliorabile anche alla luce dell’apporto che potrebbe venire da Regione e Ministero, perché affrettarsi tanto a sottoscrivere una bozza che comunque quantifica un esubero di personale?”.