Milioni di musulmani in tutto il mondo stanno celebrando l’Eid al-Adha, una delle più feste più importanti del calendario islamico. Anche nella Marsica sono circa un migliaio le famiglie seguaci di questa antichissima tradizione, nota anche come “Festa del Sacrificio”: il giorno 10 di Dhū l Ḥijja (12 mese lunare del calendario islamico) o nei tre giorni seguenti, i fedeli macellano un animale, per ricordare l’uccisione di un montone da parte di Abramo, che, per dimostrare la sua fede assoluta, aveva deciso di sacrificare uno dei suoi figli.
Nella narrazione del Corano, Abramo ha un sogno, in cui, come prova di fede, gli viene chiesto di sacrificare suo figlio Ismaele. Mentre si accinge ad obbedire all’ordine divino, il Patriarca viene fermato dall’angelo Gabriele, inviato da Dio. Vedendo che Abramo stava per sacrificare l’unico figlio per amore suo, Dio lo autorizza a sostituire il ragazzo con una «generosa immolazione», che gli studiosi musulmani classici identificano con un ariete. L’episodio è molto simile a quello raccontato nella Bibbia, anche se nel libro della Genesi il figlio che sta per essere sacrificato è il secondogenito Isacco.
Il sacrificio non è un obbligo, ma una raccomandazione per i musulmani che lo vogliono e possono permetterselo. Nei giorni dell’Eid, vengono abitualmente organizzati banchetti, si fanno regali ai bambini, si indossano gli abiti migliori, si ricevono gli amici, si prega insieme e si offrono cibo e denaro ai più bisognosi. Secondo l’usanza, la carne risultante dai sacrifici è divisa in tre parti: un terzo per la famiglia, da consumare all’istante, un terzo da conservare e un terzo per i bisognosi. Sacrificare un animale e offrirne la carne ai più poveri era quindi un atto di carità.
Eid al-Adha oggi è tradizionalmente celebrata con il sacrificio simbolico di una pecora, capra, vitello (o cammello, nei luoghi dove questo animale è diffuso). Gli animali non devono superare una certa età e vanno macellati in maniera rituale, dopo la grande preghiera, in macelli approvati dalle autorità pubbliche. Nella Marsica, da cinque anni ormai, tutto il processo ha luogo all’interno dello stabilimento Euro-Cash. Qui arrivano i fedeli, che scelgono gli animali che sono stati preventivamente visitati dal veterinario, per accertarsi che siano in buona salute. Il rito dello sgozzamento avviene da parte di un musulmano opportunamente addestrato e autorizzato dalla comunità locale. Il veterinario esegue anche un check-up post mortem, per verificare da un’analisi degli organi interni che non vi siano malattie o infezioni in corso. Tutto il materiale di scarto viene infine smaltito dentro lo stabilimento, nel massimo rispetto delle norme igieniche e sanitarie. In questo modo si celebra anche ad Avezzano un giorno importante di integrazione culturale e religiosa.