Avezzano. “La ferrovia di via Trara non si vende, a Piccone dico fermati prima di Paterno che qui ci siamo noi”. Questa la risposta che ieri mattina il sindaco, Gianni Di Pangrazio, ha dato ai residenti di via Trara che hanno bussato alla loro porta per chiedere spiegazioni. Da mesi, infatti, i binari che collegavano la città all’ex zuccherificio sono stati da tempo chiusi, per questione di sicurezza, dalla Società Rivalutazione Trara srl, della famiglia Piccone, proprietaria di tutta la ferrovia e molti residenti hanno difficoltà a entrare in casa o anche a parcheggiare l’auto vicino alla propria abitazione. “Piccone non può venire qui e metterci le catene”, ha precisato Mario Casale, “un’azione così forte di questa proprietà deve corrispondere a un’azione altrettanto forte da parte dell’amministrazione”.
L’area della ferrovia era abbandonata e ricoperta in parte di buste dell’immondizia, bottiglie rotte e plastica. Per questo Ermanno Piccone ha deciso di recintarla affiggendo dei cartelli per segnalare la proprietà privata. “Ci sono cittadini che non possono uscire di casa e cittadini che non possono parcheggiare l’auto”, ha affermato Giancarlo Di Matteo, “bisogna fare qualcosa perché non si può vivere in ostaggio”. Il problema della vendita della storica ferrovia era stato sollevato lo scorso anno da Umberto Irti, presidente dell’Archeoclub che aveva lanciato l’appello all’amministrazione di prendere in mano il tutto. Nazzareno Di Matteo, che ha chiesto all’amministrazione un confronto con i cittadini, ha ricordato al sindaco Di Pangrazio che bisogna fare presto per evitare ulteriori lungaggini. “A giorni partirà una lettera per bloccare qualsiasi compravendita perché la ferrovia ha un carattere pubblico e non deve essere venduta a privati”, ha precisato Di Pangrazio affiancato dal dirigente Francesco Di Stefano, “abbiamo cercato di smuovere le acque per evitare l’esproprio, soprattutto perché a chi ha l’accesso nessuno può impedirgli nessuno di passare. A Piccone dico fermati prima di Paterno che qui ci siamo noi. Non sappiamo ancora quanto vale questa ferrovia, abbiamo chiesto una valutazione e poi nel caso avvieremo una trattativa”.