Tagliacozzo. Cinque anni di politica lo hanno provato e li mostra tutti sul viso. Ieri, l’ex sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa ha presentato ufficialmente alla cittadinanza la sua nuova squadra, “Il Paese che vorrei” nella sala del fastoso Palazzo Mastroddi. Uomini e donne di tutte le età e professioni erano presenti per ascoltare un uomo che nonostante i recenti trascorsi, ci ha messo nuovamente il coraggio e la faccia per provare a rappresentare la città. Presenti numerosi politici di destra a cominciare dal consigliere regionale, Emilio Iampieri, che sostenendo la candidatura di Di Marco Testa ha affermato “è l’unica lista di destra che concorre in queste elezioni e già questo parla da solo”, esclamava, “Maurizio ha dimostrato interesse per la sua città, con coraggio si sta mettendo in gioco nuovamente e l’ha fatto senza scendere a compromessi, senza unioni, ma con una squadra legata a degli ideali politici”. Durante il dibattito, non si poteva non far riferimento alle ultime vicende che hanno colpito direttamente l’ex primo cittadino Di Marco Testa, proprio in relazione all’inchiesta degli appalti, vicenda che lo ha visto trascorrere una notte al “fresco”, il giorno dopo ai domiciliari e infine l’annullamento del provvedimento disciplinare, con il proseguimento delle indagini da parte della Procura. L’onorevole Fabrizio Di Stefano, di Forza Italia, è intervenuto con veemenza proprio su queste ragioni, “con empatia, provo le emozioni e le sensazioni di Maurizio”, ha affermato, “io stesso sono stato protagonista sette anni fa di una vicenda molto simile. La mia faccia, che conoscete bene, l’avete vista su tutti i giornali e telegiornali nazionali all’epoca. Oggi, dopo sette anni, sono stato assolto perché il fatto non sussisteva, ma non potete immaginare quello che ho dovuto passare”. Di Stefano era infatti stato coinvolto nell’inchiesta di “Rifiutopoli”, nel 2008, basata sulle vicende relative alla realizzazione di un impianto di bioessiccazione a Teramo. Dopo cinque anni, il giudice del tribunale collegiale di Pescara, assolse il deputato “perché il fatto non sussiste“. “Come molta gente aveva continuato a credere in me, vedo anche che sono in molti a credere in Maurizio. Sostenetelo, perché di persone come lui, con il coraggio di mettersi in gioco e preoccuparsi ancora della sua città nonostante tutto, ce ne sono poche”. Al microfono, anche Amerigo Montanaro e Gianluca Alfonsi, consiglieri provinciali e presenti alcuni sindaci dell’associazione “Coerenza e coesione”, come Lucilla Lilli. In conclusione dei lavori, l’ex primo cittadino ha preso la parola ed ha presentato uno ad uno i componenti della sua squadra. “Io in primis ero molto scettico all’inizio su questa ricandidatura”, ha esclamato, “eppure eccomi qui, eravamo tre, poi cinque poi nove, poi abbiamo chiuso la lista. Ci sono alcuni dei compagni di prima, come Poggiogalle, che mi è sempre stato vicino e supportato, Paolo Rapo, nonno di famiglia che affronta la sua quinta campagna elettorale, Antonio Amicucci, rimasto al mio fianco”, ha continuato mentre alcuni dei suoi vecchi compagni come Rapo e Poggiogalle si commuovevano, “ma ci sono anche volti nuovi, giovani e professionali. Siamo qui, pronti nuovamente a metterci in gioco, a credere e combattere per il futuro di questa città. Prima di candidarmi, ho chiesto il permesso alla mia famiglia, dopo tutte le dissavventure passate in questi mesi, perché prima tutto io sono un padre di famiglia e porto avanti questo importante valore che condivido con la mia squadra. Con il loro beneplacito, mi ripresento, senza scendere a compromessi, ma con persone che credono in ideali”, ha concluso, “il nostro slogan: la semplicità”. @RaffaeleCastiglioneM