Avezzano. La Corte Costituzionale gela la Marsica e ammette la legittimità del procedimento di chiusura del tribunale di Avezzano. Ma si tratta di un vecchio ricorso dell’ordine degli avvocati che non inficia gli iter in corso, che sono più di uno. “Le censure”, come riportato dalla sentenza, “sono state prospettate in relazione alla soppressione del Tribunale ordinario e della Procura della Repubblica di Avezzano, disposta prima del termine che sarebbe normativamente previsto per l’esercizio della delega e senza prevedere, per i soli uffici abruzzesi, la possibilità di disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi delegati”. Il tribunale marsicano potrebbe quindi essere accorpato a quello dell’Aquila.
Il Tar aveva rilevato l’eccezione di incostituzionalità. Nel corso di un giudizio promosso dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Avezzano e da diversi dipendenti del Ministero della giustizia, in servizio presso gli uffici giudiziari di Avezzano, nei confronti del Ministero della giustizia ed altri, avente ad oggetto l’impugnazione di alcuni atti amministrativi recanti disposizioni regolanti l’organizzazione del personale amministrativo in servizio presso gli uffici giudiziari compresi nel distretto di Corte d’appello de L’Aquila, il Tar ha sollevato questione di legittimità costituzionale. “La questione è stata prospettate in relazione alla prevista soppressione del Tribunale ordinario e della Procura della Repubblica di Avezzano, prima del termine normativamente previsto per l’esercizio della delega e senza prevedere, per i soli uffici giudiziari abruzzesi, un adeguato termine per adottare disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi delegati”.
D’altra parte, però, ci sono altri piani in corso per salvare il Tribunale. Tra questi anche quello del decreto Milleproroghe. Nel corso di un recente incontro, il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli ha infatti spiegato che “Nel prossimo Milleproroghe si conta di individuare una strada per provare a salvare, se non tutti, alcuni dei tribunali abruzzesi che altrimenti verranno soppressi nel 2018”. La senatrice abruzzese del Ncd ha chiarito questo punto parlando della riforma degli uffici giudiziari la cui attuazione è stata prorogata al 2018.
In questo caso, invece, la Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale del decreto legislativo 7 settembre 2012 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148) sollevata, per la violazione dell’art. 76 della Costituzione − in riferimento all’art. 1, commi 2 e 5-bis, della legge 14 settembre 2011, n. 148 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari), e alla mancata considerazione dei pareri delle Commissioni giustizia della Camera e del Senato − dal Tribunale amministrativo regionale per l’Abruzzo con l’ordinanza in epigrafe;
Ha dichiarato inoltre non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 5, della legge 14 settembre 2011, n. 148 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari), sollevata, in riferimento agli artt. 3 e 97 Cost., dal Tribunale amministrativo regionale per l’Abruzzo con l’ordinanza in epigrafe.