Tagliacozzo. Si parla de “La comunicazione di ieri e di oggi” a Tagliacozzo, in occasione della sesta edizione di #Controsenso. Si è tenuto alle ore 15.30 il panel che ha visto protagonisti la nota mamma blogger Paola Cimaroli, la giornalista Roberta Galeotti e il giornalista ed ex direttore de Il Messaggero e il Mattino Paolo Gambescia. “Durante la seconda gravidanza mi sono trasferita nella Marsica. Prima abitavo a Roma e la conciliazione tra lavoro, figli e traffico era diventata un incubo. Ho sentito la necessità, oltre a quella di trasferirmi, di creare un blog attraverso il quale potessi riuscire ad aiutare mamme che si trovavano nella mia stessa condizione. Mum-sitter”, ha dichiarato la blogger Paola Cimaroli, “è un’associazione che si occupa di istituire dei circuiti all’interno di diverse realtà – Abruzzo, Lazio e Lombardia – in cui mamme barattano il loro tempo. Ho pensato che potesse essere utile comunicare a tutti la mia idea e per questo ho deciso di aprire un blog, il cui mood comunicativo è distante da quello giornalistico bensì si caratterizza di una scrittura friendly. Ciò che voglio comunicare”, ha concluso, “è che oggi è possibile esistere ed essere ascoltati”.
“Oggi”, ha affermato Paolo Gambescia, “invece di usare il ragionamento si usa la frase ad effetto, l’immaginifico, si raccontano le cose in modo che la suggestione arrivi. Non si pensi, però, che questo non accadeva anche qualche tempo fa. Le caratteristiche”, ha continuato, “che oggi contraddistinguono la comunicazione sono: velocità e impossibilità di controllo. A differenza di 100 anni fa, oggi non c’è più la mediazione professionale: c’è solo un grosso calderone, contente notizie di pessima qualità e, soprattutto, false. Per far sì che vengano pubblicate informazione corrette”, ha concluso, “dobbiamo trovare un meccanismo che garantisca la qualità di ciò che rientra in rete. Quello che fa il vero o il non vero non è la professionalità e la verifica ma la tecnologia perché è essa che ha il potere. Il giornalismo tradizionale che futuro ha? I giornali sono scomparsi, sono una fetta limitata del modo di fare informazione. Investire in qualità è l’unica via di salvezza per la carta stampata”.
“Il lettore di oggi è quello che esisteva 100 anni fa”, ha replicato la giornalista Roberta Galeotta, “ciò che è cambiato è semplicemente il mezzo. Il giornale cartaceo è fuori dal tempo a causa della diffusione della tecnologia. La differenza, dunque, la fa il contenuto. La qualità della notizia”, ha concluso, “la fa il lettore. La tecnologia è un algoritmo e noi siamo dipendenti da quest’ultimo. Ciò che è particolarmente interessante è che gli inviati di ieri sono i cittadini che continuamente ci segnalano informazioni utili oggi”.