La salvaguardia di tutti i tribunali oggetto della riforma statale, “anche perché l’ipotesi era prevista nel contratto dell’attuale maggioranza di governo”. È la conclusione cui giunge la relazione finale elaborata dopo un anno di lavoro dalla commissione “tribunali d’Abruzzo”, nata per difendere i cosiddetti tribunali minori di Avezzano e Sulmona in provincia dell’Aquila, e Lanciano e Vasto, in provincia di Chieti, sui quali la riforma prorogata al 2020, prevede l’accoppiamento con i presidi giudiziari capoluogo. Il lavoro “frutto del lavoro di ascolto dei territori, delle istituzioni e di tutti i portatori d’interesse”, è stato presentato stamani all’Aquila. La Commissione si è posta come “Organo istituzionale” sovra-territoriale “rispetto ad ogni altro soggetto di rivendicazione locale di natura politica o economica, e anche rispetto agli enti locali, autonomamente considerati e separatamente operanti”. Tre le diverse ipotesi emerse dallo studio e dall’ascolto, la fusione dei presìdi giudiziari di Lanciano-Vasto, inquadrati in un solo ufficio con competenze ripartite, lo studio di un’interessante riforma di “aree giudiziarie”, sostenuta dal comune di Sulmona e rielaborata dal Consiglio dell’Ordine forense di quella città, inoltre interessante è stata considerata la proposta del comune di Avezzano e di 30 comuni marsicani su supporto tecnico dell’Ordine dei Commercialisti della Marsica, teso a sostenere il concorso delle spese relative alla salvaguardia del tribunale. “È stato un lavoro importante e di spessore che ha coinvolto tutte le rappresentanze istituzionali regionali, voglio ricordare che siamo l’unica regione d’Italia che ha deciso di istituire con legge regionale una commissione indipendente che ha prodotto uno studio oggettivo fatto di dati, cifre, studi, che nel fotografare la geografia giudiziaria ha proposto anche un possibile percorso al Governo” ha spiegato il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, coordinatore della commissione. “Questo studio verrà inoltre da me presentato e condiviso all’interno della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, così come il Presidente vicario, Giovanni Lolli, ne discuterà all’interno della Conferenza Stato-Regioni. Il nostro lavoro è stato apprezzato dalle altre regioni e sono certo che diverrà un metodo anche per altre realtà interessate dalla riforma nazionale. La relazione quindi è il frutto di un forte impegno nell’ascolto dei territori a cui è stata data voce, senza nessuna manifestazione campanilistica, ma al contrario sono stati messi in rassegna una serie di atti suggellati dalla condivisione del lavoro della commissione sostenuta dall’attività giuridica e forense. Di Pangrazio ha annunciato che il prossimo 11 dicembre parteciperà all’incontro promosso dal Ministro della Giustzia Bonafede sugli uffici giudiziari di prossimità. “Questi sono cosa diversa dal mantenimento rivendicato dalla commissione dei quattro tribunali ordinari d’Abruzzo”. La commissione si è riunita quindici volte e in dodici riunioni formali a l’Aquila nell’arco di un anno. Il Presidente ha ringraziato i commissari per la loro presenza e per aver rinunciato ad ogni rimborso spese.