Ovindoli. Una foto scattata intorno alle otto del mattino, almeno da 60 metri di distanza, per non disturbare gli animali. Come a dipingere un quadro, fatta solo per immortalare la natura: in tutta la sua spietatezza, la sua crudezza. Ma anche in tutta la sua straordinaria bellezza.
Perché la natura ha le sue regole e sono immutabili. Al di là di quello che prova l’occhio dell’essere umano, che quando le scruta non può che rimanerne affascinato, in tutta la potenza di un’immagine che rimane poi fissa nel tempo.
È uno degli scatti di Andrea Corsi, appassionato di foto naturalistiche, che ritrae un gruppo di grifoni, in un’area di montagna non lontana da Ovindoli.
Corsi è un carabiniere forestale del Reparto di Assergi, in provincia dell’Aquila. La foto è stata scattata durante un’uscita con il suo cane, quando era libero dal servizio, durante un’escursione con Kenia, l’animale di cui è conduttore e che ama definire “una seconda figlia”. Corsi e Kenia si allenano spesso insieme, in montagna.
Kenia è un cane antiveleno ed è quindi abituata ad “intercettare” carcasse. È stata lei a segnalarne la presenza di tre. Corsi ha atteso a distanza per “fissare” la scena che è seguita all’allontanamento dei lupi, i primi ad arrivare. Poco dopo, sugli animali, morti quasi certamente per cause naturali, in considerazione del fatto che spesso vengono lasciati all’aperto anche di notte, con basse temperature, si è poi posato un gruppo di grifoni.
I grifoni sono rapaci presenti in molte unità su tutto il territorio del Parco regionale naturale Sirente Velino.
Ed ecco uno scatto potentissimo, uno dei tanti ai quali ci ha abituato Corsi con la sua passione per le due foto in montagna, diventato virale in pochi minuti, che immortala una delle leggi della natura: bello come un quadro, anche nella sua crudezza.