Avezzano. Il cartoncino da imballaggio segna la svola della cartiera Burgo che riparte con 140 operai e 6 interinali. E’ stata riaccesa ufficialmente a marzo la luce della nuova area di una delle storiche aziende del nucleo industriale che, dopo una profonda crisi, ha deciso di voltare pagina e puntare tutto sul cartoncino. Oggi le spedizioni online sono in aumento e con queste cresce giorno dopo giorno anche la richiesta di cartoncino, ondulato o a doppio strato, necessario per avvolgere e proteggere i pacchi. Per questo la sperimentazione avviata alla Burgo guarda con ottimismo al futuro e domina il mercato di tutto il centro-sud con possibilità di crescita ed espansione. “Gli impianti sono ripartiti a marzo”, ha commentato Gianluca Marianella rsu della cartiera Burgo di Avezzano, “poi sono ripartite le macchine e piano la produzione è entrata a regime. Oggi lavoriamo in 140, più ci sono 6 interinali, dalle 6 alle 14, dalle 14 alle 22 e dalle 22 alle 6 a ciclo continuo”.
Il periodo buio, quindi, sembra essere dimenticato e già si pensa a un futuro più roseo. Oltre all’adeguamento delle storiche macchine che producevano esclusivamente fino a poco tempo fa carta patinata, la Burgo ha dotato lo stabilimento di Avezzano anche di un nuovo capannone con strumenti di lavoro adeguata alla nuova produzione. “Il sito di Avezzano, a oggi, è il primo esempio della riconversione da carta patinata a carta riciclata avviato dalla cartiera Burgo”, ha evidenziato Enrico Gerbi, manager della Burgo di Avezzano, “lo studio del progetto di riconversione ha avuto inizio nel 2016. Il progetto prevede la produzione a regime di 220mila tonnellate annue con un consumo di 715 tonnellate di materia prima. Tutti i reparti sono stati interessati dalla riorganizzazione. E’ stata creata una nuova cassa da flusso in aggiunta a quella esistente per produrre la carta a doppio strato e rispondere alle esigenze di mercato”.
Il progetto è costato 20milioni di euro, la Burgo ci ha investito molto proprio perchè è certa che si possa avere una domanda sempre più crescente nel tempo. Se le cose continueranno ad andare bene a settembre si ipotizza già nuovo assetto dell’azienda. La domanda di cartoncino è in forte crescita, le grandi catene alimentari cominciano a sostituire gli espositori in plastica con quelli in cartone, sul mercato c’è sempre maggiore richiesta di prodotto e questo gioca a favore del sito. La Burgo nel 2013 aveva interrotto la produzione della Linea 2 dello stabilimento di Avezzano a causa della forte riduzione a livello europeo dei consumi di carte grafiche. Grazie a un lungo lavoro, che ha visto come protagonisti la Burgo e la Regione Abruzzo nella persona del vice presidente Giovanni Lolli, si è riusciti a riaprire e a far ripartire la produzione che ora punta tutto sulla crescita e sull’esportazione del prodotto.