Avezzano. Nessun futuro per la Cartiera Burgo di Avezzano. A dare l’annuncio alle parti sociali è stata una delegazione di rappresentanti dell’azienda durante un incontro tecnico. Da tempo l’azienda stava vivendo una crisi profonda e per questo era stato messo in atto anche un piano per salvare i dipendenti. Il crollo della carta stampata ha generato un calo di commesse molto pesante al quale la Burgo ha dovuto far fronte tra mille difficoltà. Ora però non è più possibile andare avanti. Il passaggio dalla carta lucida alla carta naturale che doveva rappresentare il futuro della Cartiera non ha prodotto gli effetti desiderati e ora i 290 dipendenti del sito rischiano di rimanere a casa. Appresa la notizia della chiusura della cartiera Burgo annunciata oggi dai responsabili della storica azienda della Marsica, il vice Presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, anche nella sua veste di assessore con delega alle Attività Produttive e Crisi Industriali, ha dichiarato a Regione Flash che “si tratta di una notizia drammatica che colpisce una azienda simbolo di un territorio già duramente colpito, in questo ultimo periodo, da crisi industriali e da centinaia e centinaia di licenziamenti”. “In questo caso si tratta di circa 200 lavoratori e vale la pena di ricordare che grazie a un durissimo accordo sindacale, recentemente l’azienda aveva effettuato un drastico ridimensinamento dei livelli occupazionali, passando da 300 alle attuali 200 unità”. Lolli ha anche annunciato che “il sindacato hanno unitariamente chiesto un tavolo nazionale per affrontare questa crisi e scongiurare un ennesimo colpo così grave all’economia e alla vita sociale della Marsica e dell’intero Abruzzo”. Anche il vice Presidente Lolli sarà presente a questo incontro e metterà in campo “una serie di proposte possibili per impedire che questa azienda vada via dal nostro territorio”. L’incontro al ministero per lo Sviluppo economico, fissato per il 9 settembre, sarà fondamentale per capire come gestire la vertenza. “La Cartiera Burgo è un’istituzione del nucleo industriale di Avezzano e per questo non ci possiamo permettere che chiuda i cancelli creando un’ulteriore emorragia occupazionale nella Marsica”, ha commentato Lorenzo Berardinetti, consigliere regionale, “ci attiveremo subito per dialogare con azienda e parti sociali cercando delle soluzioni valide per scongiurare questa ennesima catastrofe nell’industria del territorio. Non è più tempo di fare inutili promesse soprattutto nel rispetto dei lavoratori e delle loro famiglie”. Preoccupazione anche da parte del sindaco Gianni Di Pangrazio. “Ho appreso con sconcerto della drammatica decisione della Cartiera Burgo di chiudere il sito di Avezzano. Sconcerto aumentato dal fatto che la proprietà della Cartiera, violando ogni regola, sta mettendo i lavoratori e le istituzioni di fronte al fatto compiuto, un fatto di inaudità gravità, in contrasto con gli accordi sottoscritti e del quale non eravamo stati minimamente informati. Sapevamo che da tempo la Cartiera era in difficoltà, e l’Amministrazione comunale di Avezzano si era fatta parte attiva, in un proficuo gioco di squadra istituzionale, per mettere in atto un doloroso ma necessario piano di salvataggio e rilancio dello stabilimento. Non tollereremo la perdita di altri 290 posti di lavoro in un territorio, la Marsica, già duramente colpito dalla crisi e che solo negli ultimi tre anni ha perso oltre 2mila occupati nelle filiere industriali. Il territorio marsicano si sta indebolendo eccessivamente” – ha commentato Domenico Di Berardino, Presidente del Consiglio comunale – “e dobbiamo recuperare, come intera Marsica, uno spirito identitario ed agire in modo univoco sui tavoli che contano. L’atteggiamento della proprietà suscita rabbia, nelle forme e nei contenuti. Non si può disattendere in maniera così clamorosa alle promesse fatte meno di un anno orsono, non lo possiamo tollerare in alcun modo.“Se il passaggio dalla carta lucida alla carta naturale – continua l’assessore al lavoro del Comune di Avezzano, Francesco Paciotti – che doveva rappresentare il fulcro del piano di rilancio non ha prodotto gli effetti desiderati, l’alternativa non può essere quella della chiusura. Altre iniziative vanno esplorate e come Amministrazione comunale non lasceremo nulla di intentato per cercare di salvare la Cartiera”. Nel corso di un vertice in Comune sulla annunciata chiusura della Burgo, il Sindaco Di Pangrazio ha annunciato l’avvio di specifiche iniziative istituzionali, con il coinvolgimento in primis della Regione, per affrontare le crisi industriali in atto nel territorio della Marsica. “E’ ormai improcrastinabile un’iniziativa compatta dei Sindaci della Marsica, delle istituzioni e delle parti sociali, sia per ricercare tutte le soluzioni possibili in difesa dei lavoratori, sia per mettere a punto un ‘Progetto Marsica’ di più ampio respiro che valorizzi le tipicità ed un modello di sviluppo identitario del nostro territorio”.Di Pangrazio ha immediatamente attivato “un canale con i massimi livelli regionali per portare la crisi Burgo all’attenzione del Governo nazionale, al fine di scongiurare un colpo devastante alla Marsica ed all’intero Abruzzo. L’incontro al ministero per lo Sviluppo economico – conclude il Sindaco – è stato fissato, di concerto con la Regione, per il 9 settembre prossimo e sarà un momento cruciale sia per capire la posizione ufficiale della proprietà, sia per mettere in campo azioni incisive per impedire la chiusura della storica Cartiera”.