Cunicoli: questo il nome evocativo e identitario che la Cantina del Fucino ha scelto per la sua nuova linea di vini destinati al canale HoReCa. Sono stati presentati ufficialmente lo scorso 26 novembre, in un convegno tenuto presso l’Aia dei Musei, ad Avezzano. Il progetto è in campo già da un paio d’anni, ma solo ora trova la sua “ufficialità”, aprendo la via ad una nuova fase della vita della Cantina. Realtà che, giova ricordarlo, è una delle più antiche cooperative vinicole d’Abruzzo, fondata oltre sessant’anni fa. In un contesto competitivo sempre più aggressivo, dove il consumatore ricerca nella bottiglia qualcosa che vada oltre il semplice piacere organolettico, legare i propri vini ad una storia eroica e affascinante come quella del prosciugamento del Lago del Fucino – con quell’opera mastodontica che furono i Cunicoli di Claudio – può essere un’idea vincente.
Dopo il saluto del presidente Lorenzo Savina, che ha ricordato brevemente le tappe principali della storia della Cantina, è stato l’enologo Alberto Di Muzio a raccontare le caratteristiche delle nuove etichette. Sono tre i rossi, di struttura variabile, alcuni lavorati in acciaio, altri in legno, tutti a base montepulciano: “Maggiore”, “Ferraro” e “Unda”. I primi due portano il nome dei cunicoli più importanti; il terzo fa riferimento all’onda “cristallina” che caratterizzava il livello delle acque del Lago (che non avendo emissari era soggetto a frequenti variazioni di livello). Poi c’è il Cerasuolo “Lacus”, il Trebbiano “Piton” (che fa riferimento al fatto che il fiume Giovenco si insinuava nel Lago quasi a formare una serpentina) e il Pecorino “Imperiale” (dal nome di un altro grande cunicolo). Nei progetti della Cantina del Fucino, a breve vedremo probabilmente anche la nascita di uno spumante, che andrà così a completare la gamma. Ad arricchire la giornata ci hanno pensato due interessanti interventi: quello di Mario Panunzi, che ha annunciato l’intenzione di avviare uno studio sulle vigne d’altura rimaste nella Marsica (un progetto che, se sostenuto opportunamente, potrebbe davvero aprire nuovi scenari, con la riscoperta di un “vino marso”, che sarebbe una novità assoluta e potrebbe richiamare tanti giovani verso queste terre ora abbandonate) e quello della dottoressa Ceccaroni della Soprintendenza Archeologica, che ha raccontato l’avvincente storia del prosciugamento del Lago del Fucino.
La linea Cunicoli sarà presentata anche all’Aquila, sabato 2 dicembre. presso l’Auditorium del Castello alle ore 10:30. Sarà una nuova occasione per brindare con i vini di questa storica realtà marsicana.