Si fa largo tra i giovani frequentatori di palestre, una nuova malattia dell’alimentazione, oltre quelle più famose già conosciute come: anoressia e bulimia, la bigoressia, una sorta di anoressia all’inverso, e questa, come anoressia e bulimia, è di natura psicologica.”Bigoressia” deriva dalla parola inglese “big= grande” e dal latino “orex=appetito”.
A differenza dell’anoressia che vuole una estrema magrezza, la bigoressia ricerca una estrema grandezza (muscolare), viene indicata come “fame di grossezza”, una ricerca smodata nel diventare più grande e asciutto possibile. Questa patologia crea grandi insoddisfazioni nel proprio aspetto fisico, con un timore ossessivo di perdere i propri muscoli e l’aspetto creato con tanti anni di sacrifici e diete frustranti, che spesso creano più danni che altro.
“Qui potremmo aprire un mare di riflessioni, ma ci limitiamo a dire che vi è una pletora di figure extraprofessionali, spesso senza una minima competenza specifica”, hanno spiegato Carmine Orlandi docente di alimentazione presso università Tor Vergata e Gianpiero Contestabile laureato in scienze motorie e Fisioterapia e titolare di Evolution fitness Avezzano, “che danno consigli elaborando diete e allenamenti. La legge impone che le diete vengano esclusivamente redatte da biologi e nutrizionisti in possesso di una Laurea, così come pure la gestione degli allenamenti deve essere seguita da personale Laureato specificatamente in scienze motorie, che poi a loro volta possono avvalersi di figure diplomate Coni”.
Ma adesso torniamo a parlare di bigoressia e dei suoi aspetti psicologici che spesso sono accompagnati da determinati comportamenti compulsivi. Per esempio osservarsi costantemente e ossessivamente allo specchio, provare stress nel momento in cui si salta un allenamento o un pasto, preoccuparsi eccessivamente della quantità di proteine assunte, allenamenti pesanti ed autopunitivi (che portano spesso a sovrallenamento) regimi dietetici drastici, monitoraggio giornaliero del proprio peso corporeo.
“Cosa più pericolosa e dannosa risulta essere l’abuso di integratori alimentari, utilizzati come sovra dosaggio proteico”, hanno continuato gli specialisti, “parliamo di prodotti industriali sotto forma di polveri o capsule, nei casi più estremi per aumentare le proprie dimensioni si passa all’uso di steroidi anabolizzanti(ricordiamo che queste sono sostanze vietate e quindi illegali). Nonostante tutti gli effetti negativi che queste sostanze possono provocare sia a livello circolatorio che metabolico, l’attenzione di questi soggetti rimane focalizzata sulla loro vita in palestra e sulla loro fisicità, tralasciando ogni aspetto della loro vita personale, compresi famiglia e lavoro!
È di vitale importanza individuare per tempo l’eventuale diagnosi di bigoressia, altresì è opportuno sottolineare che trascorrere ore ed ore in palestra ed una crescente attenzione alla dieta possono essere campanelli d’allarme, ma non sono sufficienti per attribuire all’individuo tale patologia nel caso di dubbi consigliamo di rivolgersi sempre ad un confronto con figure specializzate.
Viviamo in una società bersagliata da stereotipi che non si avvicinano alla realtà. La palestra deve risultare un luogo di benessere! Rivolgetevi sempre a personale qualificato e specializzato nel settore. Meglio un sottile filo di “pancetta’ ma un sorriso smagliante e una vita felice e libera che un addome tartarugato “artificialmente’ e una vita condizionata da stereotipi esterni e tra l’altro in continuo cambiamento”.
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