Pescina. Aveva promesso alla moglie alla figlia che le avrebbe uccise e per tale scopo aveva trafugato la pistola dal Kosovo. Un vero femminicidio annunciato quello che si è consumato ieri sera davanti al supermercato Todis di Pescina. Veli Selmanaj, detto Willy, 46 anni, bracciante agricolo, descritto come rude e padre padrone, dopo il duplice omicidio con cinque colpi di arma da fuoco è stato trovato al bar dai carabinieri e ha confessato il duplice omicidio. Ma meno di un anno prima – come conferma Leonardo Casciere, il legale della parte civile che aveva assistito le due vittime nei procedimenti a suo carico per violenza e molestie – nel corso di un incidente probatorio al tribunale di Avezzano, erano state consolidate le prove delle violenze nei confronti della figlia, vittima massacro. Era stata proprio la giovane Senade, 20 anni, sostenuta dalla madre Fatime (50), a scoperchiare il vaso di pandora delle violenze in casa e aveva incoraggiato anche altre due sorelle a presentare denuncia. Il kosovaro, di etnia albanese, era rientrato circa un mese fa dalla Germania dove aveva trovato lavoro successivamente alla separazione dalla donna. La coppia aveva 7 figli. L’uomo, dopo la denuncia, sosteneva di sentirsi umiliato e ferito nell’orgoglio di uomo e di padre, dichiarandosi innocente e per questi motivi serbava forte rancore per le due donne, soprattutto per la figlia. Questo lo avrebbe portato all’insano gesto, compiuto con freddezza. Selmanay sarà ora sottoposto ad interrogatorio da parte del pm di Avezzano Maurizio Cerrato e probabilmente nei suoi confronti sarà richiesto il rito abbreviato.