San Benedetto dei Marsi. “All’indomani delle dichiarazioni del direttore artistico del festival di Sanremo, di far restare Junior Cally tra i 24 big della musica italiana, con la presente intendo sottolineare la mia totale indignazione verso tale decisione” ha iniziato così la sua dichiarazione Lucia Ottavi, giàcandidata alle elezioni regionali del 10 febbraio dello scorso anno la quale ha creato un gruppo su Facebook, in cui si chiede l’esclusione dal festival della canzone italiana del rapper Callie.
“Cosa vuol dire che ‘il regolamento della rassegna non prevede l’esclusione in corsa di un artista, salvo fatti di strettissima attualità, ovvero prossimi all’evento e tali da rendere obbligatoria una decisione radicale?”. Rimango a dir poco basita da un sistema che utilizza la violenza per fare audience, ma mi fa rabbia ancora di più la totale non curanza da parte del direttore artistico del festival, del coro unanime di donne e uomini italiani che hanno gridato il loro disprezzo verso una kermesse che fa diventare “grande artista” un personaggio che, oltre a non avere la fedina penale completamente pulita, continua a sottolineare, nonostante lo sgomento generale, che la sua è pura arte.” continua Ottavi citando una canzone che il rapper pubblicò nel 2017.
“Lei si chiama Gioia, ma beve poi ingoia. Balla mezza nuda, dopo te la da. Si chiama Gioia perchè fa la troia. Sì, per la gioia di mamma e papà. Questa frate non sa cosa dice. Porca troia, quanto cazzo chiacchera? L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa. C’ho rivestito la maschera”. Ricordando che la maggior parte dei fans di questo “cantante” sono minorenni, invito le autorità competenti a prendere i necessari provvedimenti verso un uomo che pubblicamente istiga i giovanissimi a commettere atti violenti. Inoltre, ritengo la decisione di Amadeus di far cantare un “indecifrabile essere” all’interno di un festival considerato, nell’immaginario collettivo, un palcoscenico nel quale si esibiscono i grandi della musica italiana, a dir poco vergognosa.”
“Considerare big un “cantante” che definisce il testo sopra citato “la sua arte”, sarebbe oltre ogni umano dubbio offensivo per tutte quelle donne vittime di violenza. In ultimo, invito Junior Cally, che ha tatuato sul collo, visibile a differenza della sua faccia, la scritta “I’d rather die (in inglese, preferirei morire), a farsi una passeggiata nei reparti di oncologia. E’ per queste ragioni, e non solo, che sono a chiedere pubblicamente non solo l’esclusione di Junior Cally
dal festival di Sanremo, ma anche, anzi, soprattutto, quella del suo direttore artistico Amadeus. Se questo
non dovesse accadere, confermo per il giorno 4 febbraio 2020 la mia pubblica manifestazione di contrarietà
ad ogni forma di istigazione alla violenza davanti il teatro Ariston.” ha concluso Ottavi.