Palena. L’orso Juan Carrito è stato promosso dall’uomo: tra qualche giorno tornerà in natura, in montagna. È la decisione del Parco della Maiella, che ha predisposto l’intervento per venerdì 25 marzo.
Juan Carrito, che porta il nome della frazione di Ortona dei Marsi, dove è stato catturato per la prima volta per essere munito di un radiocollare con cui si possono a ancora tracciare i suoi spostamenti e del presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Giovanni Cannata, si trova a Palena, in provincia di Chieti, da domenica 6 marzo.
Il terribile figlio di mamma Amarena da cui ha di certo ereditato l’atteggiamento confidente nei confronti dell’uomo, è stato allontanato da Roccaraso, la cittadina di montagna popolatissima negli ultimi mesi vista la presenza di turisti che ne apprezzano la stazione sciistica, da un gruppo di professionisti che hanno ritenuto pericoloso il suo atteggiamento all’interno del centro abitato. Chiaramente “pericoloso” si fa per dire in quanto l’orso non ha mai fatto del male a nessuno. Ma di certo non si sarebbe potuto escludere che lo avrebbe fatto in quanto non si tratta dell’orso Yoghi dei cartoni animati ma di un orso che pesa per di più il doppio di quello che dovrebbe pesare per la sua età.
Sarebbe bastato quindi che alzasse un zampa verso chi è stato anche trovato a passeggiarci insieme che sarebbe potuto accadere il peggio.
A ridosso della sua cattura, erano stati numerosi i suoi video girati in paese da turisti “scalmanati” a caccia di filmini e selfie con quello che nel giro di qualche mese è diventato l’orso “star dei social”.
Tante le voci di dissenso che hanno condannato la reclusione in cattività dell’animale, seppur da subito dichiarata solo provvisoria. Anche perché Juan Carrito non è né più né meno come tanti altri esemplari della sua specie, in Abruzzo, che si sono avvicinati troppo all’uomo. È che sicuramente, JC è stato esemplare perché davvero è sempre sembrato che dell’uomo non gli importasse davvero nulla. L’importante per lui era solo mangiare, mangiare e mangiare. Una volta, anche in pasticceria.
Orso definito problematico e fortemente condizionato dall’irresistibile richiamo dei rifiuti che con l’arrivo dei turisti si sono moltiplicati in ogni dov,e nel paesino che si trova nel territorio del Parco della Maiella, JC alla fine è stato portato via per “motivi di sicurezza pubblica”.
È arrivato dall’Ispra e dal Ministero della Transizione ecologica l’ok, concordato con la Regione, al suo trasferimento nell’area faunistica dove si trovano altre orse, due di 7 anni, Iris e Margherita e Caterina che di anni ne ha 30.
Sono orse euro-asiatiche salvate dall’associazione “Orsi della luna” che vengono da storie molto tristi di sfruttamento. In questi giorni Juan Carrito è stato all’interno di un’area di 150 metri quadrati e oltre a giocare con qualche tronco tagliato, si è concesso solo qualche sguardo con le sue tre “vicine di recinto”.
A Palena Juan Carrito non ha visto nessun umano, è stato videosorvegliato 24 ore su 24 e non si è reso conto nemmeno da dove gli arrivava il cibo che è stato 100 per cento naturale. A base di pere, mele, noci e qualche capriolo morto negli investimenti sempre comunque frequenti sulle strade. Ha mangiato anche rose canine. Insomma, a Palena JC è stato alimentato con la frutta che lui era solito mangiare da piccolo sugli alberi di Ortona dei Marsi e di Collarmele. Ma non certo dei rifiuti abbandonati a volte proprio per lui e delle crocchetteper cani che gli venivano lasciate un po’ qua e là a Roccaraso.
La sua seconda possibilità dunque ora è arrivata. Sopra ogni polemica, petizione o comitato che ha urlato alla sua liberazione.,
Gli esperti che si sono occupati di lui, nel Parco presieduto da Lucio Zazzara, confidano nel fatto che l’orso è pronto per il secondo tentativo di libertà che l’uomo gli vuole concedere.
Almeno prima di toglierselo di nuovo di torno, qualora dovesse tornare in città. La nuova traslocazione sarà anche stavolta in elicottero e chiaramente fatta in estrema sicurezza. Sarà coordinata dal colonnello Livia Mattei, comandante del Reparto Carabinieri del Parco della Maiella. Lo staff della cattura sarà composto da biologi, veterinari, carabinieri forestali. L’area è stata definita ma alla luce del fatto che JC è stato catturato soprattutto come conseguenza del mancato rispetto da parte dell’essere umano che lo ha “violentato” in ogni modo, non la rendiamo qui nota. Magari non lo farà nessun altro.
Magari stavolta arriveranno anche multe salatissime per chiunque andrà a cercalo. Nel frattempo si spera che JC non sceglierà davvero di tornare, ancora una volta, come già fatto dopo la prima traslocazione sui monti di Ortona, a Roccaraso. Dove sta per arrivare la Pasqua e la Pasquetta e i suoi turisti e dove quindi troverà ancora cassonetti strabordanti di rifiuti. A meno che non siano già arrivati (e se ne dubita fortemente) i soldi del Pnrr, il piano di ripresa e resilienza post covid, con cui l’amministrazione comunali ha preventivato di acquistare cassonetti anti orso.
E mai come questa sera è il caso di dire che Abruzzolive fa il tifo, ancora una volta, per Juan Carrito, la sua libertà e quella di tutti gli orsi simbolo dell’Abruzzo!