L’Aquila. Non solo l’influenza e SarsCoV2. I virus respiratori che circolano in questo periodo in Italia sono infatti molti, ma il virus Mers – ribattezzato ‘l’influenza del cammello’ – “non è tra questi”. A spiegarlo è l’Istituto superiore di sanità (Iss) in una faq pubblicata sul sito. La Mers (Middle East Respiratory Syndrome o Sindrome Respiratoria Mediorientale) è una patologia infettiva causata dal coronavirus Mers-CoV, appartenente alla famiglia coronaviridea, identificato per la prima volta nel 2012, a Gedda, in Arabia Saudita. È spesso trasmessa dai dromedari ed il timore di una diffusione del virus si era diffuso in relazione agli spostamenti per i mondiali di calcio in Qatar.
Ma questo virus, precisa l’Iss, non è tra quelli attualmente circolanti nel nostro Paese. La stagione invernale è però caratterizzata dalla circolazione di diversi virus respiratori, che vengono monitorati sia dal punto di vista epidemiologico che virologico dalle sorveglianze Iss. Tra i principali figurano l’ili (influenza like illness, o sindrome simil influenzale), una manifestazione acuta con sintomi generali e respiratori, ed i virus influenzali suddivisi in quattro tipi differenti (il virus tipo A e il virus tipo B, responsabili della sintomatologia influenzale classica; il tipo C, di scarsa rilevanza clinica; il tipo D, la cui possibilità di infettare l’uomo non è ancora chiara. Finora in questa stagione in Italia circolano soprattutto virus di tipo A, con una piccola quota di B).
Vi è inoltre il Sars-CoV-2, il virus responsabile del Covid-19, che fa parte della famiglia dei coronavirus. Circolano anche il virus respiratorio sinciziale o Rsv (agente infettivo virale molto contagioso, che colpisce in particolare anziani e di bambini piccoli), il Rhinovirus (causa del 30- 35% delle ili degli adulti). Sono presenti poi altri coronavirus ma solo tre o quattro degli oltre trenta ceppi conosciuti infettano gli esseri umani. Il coronavirus Mers, che talvolta viene definito ‘influenza del cammello’, afferma l’Iss, “è stato segnalato in altri paesi come causa di sindrome influenzale (recentemente in soggetti provenienti dal Qatar), tuttavia al momento non risulta circolante in Italia”. Un altro 10-15% delle ili è infine dovuto ad altri virus che sono responsabili anche di malattie più severe, come adenovirus, coxsackievirus, echovirus, paramyxovirus, enterovirus.