Avezzano. Si cercano soluzioni alternative per evitare la chiusura della crocetta. L’assessore Daniela Stati ha dialogato ieri con i commercianti e, comprese le loro preoccupazioni, ha chiamato la prefettura chiedendo un incontro urgente. L’obiettivo è quello di evitare la chiusura totale della crocetta cercando un’altra soluzione che possa mettere tutti d’accordo.”Abbiamo contattato la prefettura e chiesto un incontro urgente”, ha commentato la Stati, “andrò personalmente insieme a una delegazione di commercianti e allargheremo l’invito anche alle associazioni ambientaliste. Dobbiamo capire se c’è la possibilità di applicare l’isola pedonale solo a una parte del percorso precedentemente individuato anche alla luce dell’attuale crisi economica. Stiamo monitorando, d’intesa con la Polizia locale, certi di poter trovare una soluzione alternativa. Chiedo a Massimo Verrecchia di smetterla con queste polemiche strumentali sui giornali, se ha un’alternativa valida me la presenti”. Intanto sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore all’Ambiente, Roberto Verdecchia, che ha bacchettato il coordinatore del Nuovo centrodestra. “Deve sorprendere e non poco quanto asserisce il presunto collega di vita professionale capopopolo di se stesso, visto e considerato che navigando a vista, ricorda il numero della delibera comunale 180 dell’anno 2009 fortissimamente voluta dalla sua amministrazione, ma poi finge di sconoscere i passaggi logici e giuridici che hanno condotto o meglio stanno per condurre l’attuale amministrazione a dare attuazione alle incompiute di altri, alias l’isola pedonale permanente”, ha precisato l’assessore, “il credulone di turno, pur di voler apparire, tenta di dare una soluzione, dimenticando tanto di laurea e di abilitazione professionale. Vorrebbe far credere che con un semplicistico atto di annullamento degli atti amministrativi tutto sarrebbe risolto. Peccato che sconosca (almeno si spera per lui) l’esistenza di atti giudiziari, dove la sua amministrazione ebbe modo di dimenticare di svolgere doveroso atto di appello, per cui quel giudizio di accoglimento da parte del Tar Abruzzo divenne definitivo. È sempre a seguito delle dimenticanze altrui, i ricorrenti proposero il giudizio di applicazione di quanto da loro richiesto ed ottenuto. E dopo essere stati invitati dal Sig. Prefetto ad adempiere, invece di farlo, quell’amministrazione, come era sua costume, trovo’ corretto chiudere il massimo tempo disponibile per dover effettuare quanto dovuto per legge, chiedendo il tempo di anni quattro, pena il Commissariamnto, ben sapendo di lasciare l’onere ad altri. E giusto per non farsi mancare nulla, va ricordato al credulone di turno che nei primi giorni di maggio 2011, tutte le parti interessate, ricorrenti (wwf ed Italia nostra), le associazioni di tutti commercianti e l’allora amministrazione agli “ordini” del credulone, trovarono cosa giusta rimodellare quella che era l’iniziale richiesta dell’intero Corso della Libertà (accolta dal Tar) con la c.d. attuale crocetta. Questa è la storia narrata nei fatti e con gli atti, che forse a qualcheduno non piace ricordare come si amministrava nel passato, ovvero non fare oggi quello che DEVI fare, tanto male che va lo faranno gli altri, evitando discussioni ed animosita’ che fanno parte della vita quotidiana. Questo era il vecchio, per fortuna che c’è il nuovo.