Avezzano. Che fine hanno fatto i firmatari del ricorso per l’entrata in vigore dell’isola pedonale? Claudio Palazzi nel 2010 era presidente di Italia Nostra firmataria insieme al Wwf del ricorso, non è stato più coinvolto nella vicenda. “Il ricorso che venne presentato sulla base di un provvedimento del piano regolatore di Spallone il quale prevedeva l’isola pedonale su tutto corso della Libertà e tutta via Marconi fino al municipio”, ha commentato Palazzi, che nel frattempo ha lasciato Italia nostra ormai scomparsa da Avezzano, “noi facemmo il ricorso solo per corso della Libertà, ma non venne mai chiesta né la sospensiva, né la nomina del commissario. Il nostro obiettivo era quello di permettere a tutte le associazioni – commercianti, ambientalisti, cittadini – di affrontare il problema, ma purtroppo nessuno lo capì e da quel giorno nessuno parlò mai dell’isola fatta eccezione del periodo pre – elettoralmente. Purtroppo si è lasciato che la legge andasse avanti per il suo corso, noi non volevamo andare contro nessuno ma agire nell’interesse di tutti”. Dopo il ricorso presentato nel 2011 fu l’amministrazione Floris, insieme a Wwf e Italia, a rivedere il percorso dell’isola pedonale permanente abolendo tutto il tratto di corso della Libertà e optando per la crocetta – la zona compresa tra via Cataldi (dal bar Risorgimento-via Corradini), corso della Libertà (via Corradini-via Diaz) e via Corradini (angolo scuole-Lombardi calzature). “Dalla presentazione del ricorso invece di diventare una ricchezza l’isola e tutto il progetto legato è diventata una patata bollente”, ha concluso Palazzi, “c’è stato un irrigidimento da parte di tutti, sia delle associazioni ambientaliste, sia dei commercianti. Nessun progetto organico è stato affrontato e il cerino è rimasto in mano al Comune che, a qualche giorno dalla scadenza della sentenza, deve risolvere il problema. Io non sono mai stato coinvolto anche se sono stato firmatario del ricorso. A mio avviso il problema non è stato affrontato da nessuno in modo organico”.